Ucraina, verso il vertice per il cessate il fuoco | Mosca: “Escalation se Usa inviano armi a Kiev”

di Redazione

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Ucraina, verso il vertice per il cessate il fuoco | Mosca: “Escalation se Usa inviano armi a Kiev”

| martedì 10 Febbraio 2015 - 08:58

La soluzione diplomatica è l’opzione numero uno per risolvere la crisi in Ucraina. Lo ha confermato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha annunciato, in conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel, di non avere ancora preso una decisione sul possibile rifornimento di armi per l’ex repubblica sovietica. Per il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, ci sarebbe “un’ulteriore escalation del conflitto”, se gli Stati Uniti decideranno di armare l’esercito di Kiev, nel sud-est ucraino; “Penso che agiremo con strumenti diplomatici”, ha aggiunto.

Mercoledì 11 febbraio è in programma un vertice a Minsk tra Hollande, Merkel, Putin e Poroshenko per far cessare i combattimenti nel Donbass. Nonostante le fortissime tensioni, il governo ucraino si dice ottimista sull’esito dell’incontro, ma, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri, bisogna “anche essere pronti al peggior scenario”.

Intanto però sarebbe già pronto un altro piano nel caso del fallimento dell’accordo per un cessate il fuoco. Questa seconda soluzione prevederebbe la fornitura all’Ucraina di “missili anti-blindati, radar anti-artiglieria, droni leggeri, radio criptate, informazioni di intelligence, munizioni e altro tipo di equipaggiamenti”, così come un gruppo di esperti e militari avrebbe suggerito al presidente americano.

I vertici militari di Kiev chiedono soprattutto i missili leggeri anti-blindati, indispensabili per respingere gli attacchi delle forze filorusse. Si tratta di armi che non richiedono un addestramento specifico e che possono colpire l’obiettivo con l’aiuto di un Gps, di un radar o di un raggio infrarosso. In questo senso la principale arma portatile degli americani è la AT4, in grado di centrare un bersaglio a una distanza di 300 metri in un secondo, il cui costo singolo sarebbe perfino contenuto (circa 1.480 dollari).

Secondo gli ufficiali americani, invece, i soldati di Kiev avrebbero la necessità di utilizzare i radar anti-artiglieria per neutralizzare i carri dei filorussi, proteggere le truppe e rispondere efficacemente ai colpi d’artiglieria e al lancio di razzi. Washington ha già consegnato dei radar che tracciano la traiettoria dei mortai ed hanno dimostrato la loro efficacia. L’amministrazione Obama sta pensando anche di fornire alcuni droni leggeri, peraltro già in uso ai filorussi, per permettere alle truppe ucraine di identificare gli obiettivi a distanza e di condividere apparati di intelligence e alcune informazioni satellittari, in particolare sul dispiegamento delle truppe russe alla frontiera.

Nel frattempo sette soldati ucraini sono morti e altri 23 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei combattimenti nell’est del Paese. Lo hanno reso noto le forze armate di Kiev. Da lunedì ad oggi ci sarebbero stati di 87 attacchi contro le truppe ucraine con combattimenti particolarmente intensi attorno a Debaltseve, lo strategico nodo ferroviario una cinquantina di chilometri a nord-est di Donetsk ormai quasi assediato dai ribelli filorussi. Continuano i bombardamenti a Donetsk, con vittime anche tra i civili. 

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