Obama chiede i poteri di guerra contro l’Isis | “È una minaccia per la sicurezza nazionale”

di Redazione

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Obama chiede i poteri di guerra contro l’Isis | “È una minaccia per la sicurezza nazionale”

| mercoledì 11 Febbraio 2015 - 17:02

Sono emersi nuovi dettagli su Kayla Mueller, la cooperante americana rapita dall’Isis, la cui morte è stata ufficialmente annunciata ieri dal presidente Usa Barack Obama: alcune fonti dell’Intelligence statunitense hanno rivelato alla Abc e alla Cbs che la 27enne era stata data in sposa a un comandante dello Stato Islamico in Siria, e non dunque tenuta solo come ostaggio in vista del riscatto.

Attraverso delle segnalazioni e una serie di intercettazioni tramite i satelliti e droni da ricognizione, la Cia ha visto in diverse occasioni Kayla assieme al leader dell’Is che la teneva sotto custodia.

Parallelamente Obama ha inviato al Congresso una proposta per chiedere l’autorizzazione all’uso della forza militare contro l’Isis: nella bozza viene riportato il limite temporale di tre anni e viene esclusa la possibilità di “un’offensiva duratura” con forze di terra.

Nella stesura del testo dell’AUMF (Authorization for Use of Military Force) si è fatto volutamente ricorso a una formula ambigua, che non esclude la possibilità di interventi limitati e mirati, nel tentativo di arrivare a una proposta di compromesso con cui l’amministrazione Obama spera di riuscire a ottenere il sostegno sia dei democratici, che temono l’idea di un nuovo intervento in grande scala, sia dei repubblicani, che non vogliono escludere completamente il ricorso alle forze di terra se queste saranno necessarie per sconfiggere l’Is”.

“Lo Stato Islamico costituisce una minaccia per il popolo e la stabilità dell’Iraq, della Siria, dell’intero Medio Oriente e per la sicurezza nazionale americana – si legge nel messaggio inviato da Obama al Congresso insieme alla richiesta dell’autorizzazione formale – Se non verrà contrastato, porrà questa minaccia non solo nel Medio Oriente ma anche nel nostro territorio nazionale”.

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