Ubi-Banca, indagato Bazoli e perquisizioni | Le accuse sono di ostacolo alla vigilanza

di Redazione

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Ubi-Banca, indagato Bazoli e perquisizioni | Le accuse sono di ostacolo alla vigilanza

| mercoledì 11 Febbraio 2015 - 11:16

Undici indagati, tra cui il presidente del consiglio di sorveglianza di “Banca intesa San Paolo” Giovanni Bazoli nella qualità di presidente dell’ Associazione banca lombarda e piemontese, e perquisizioni del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza nelle sedi di Ubi banca, della Compagnia delle Opere e della Confederazione degli artigiani di Bergamo.

Oltre a Bazoli, gli altri indagati sono Franco Polotti, presidente del consiglio di gestione di Ubibanca; Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza; l’amministratore delegato Victor Massiah; Mario Cera, vicepresidente vicario del consiglio di sorveglianza, e Emilio Zanetti, consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Bergamo e della Banca Popolare Commercio e industria.

Nell’inchiesta sono indagati anche Antonella Bardoni, presidente della Confederazione artigiani di Bergamo e componente il consiglio di sorveglianza di Ubi Banca;  il responsabile del servizio rapporti con i soci dell’istituto, Giuseppe Sciarrotta; Guido Marchesi, consulente dello stesso servizio; Marco Mandelli, direttore generale della Banca Popolare Commercio e Industria (gruppo Ubi),e Rossano Breno, in passato presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo. Il pm Pelosi ipotizza nei loro riguardi il reato di illecita influenza su assemblea, previsto da una specifica norma del codice civile.

L’indagine fa parte del filone già avviato nel maggio scorso dalla Procura di Bergamo che aveva accusato i vertici dell’istituto di credito di ostacolo alle funzioni di vigilanza. All’Ubi leasing, invece, erano stati contestati i reati di di truffa e riciclaggio. Il nuovo troncone dell’inchiesta riguarda l’assemblea della banca del 2013, nel corso della quale sarebbero stati eletti il consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione dell’istituto, con la presunta raccolta illegale di deleghe in bianco e di deleghe con firme falsificate.

Il reato di ostacolo alla vigilanza traeva origine da presunte gravi anomalie riscontrate nelle modalità di comunicazione sulla fusione tra Banca Popolare di Bergamo e altre Banche Popolari. Secondo l’accusa, due gruppi di azionisti di Ubi-Banca, l’Associazione Amici di Ubi e l’Associazione Banca Lombarda e Piemontese, quest’ultima presieduta da Bazoli, avrebbero aggirato le autorità di vigilanza per nominare autonomamente i vertici di Ubi-Banca.

Per gli ex dirigenti di Ubi-Leasing, i magistrati ipotizzano irregolarità nella compravendita di imbarcazioni e aeri che sarebbero stati ceduti in leasing a persone fisiche e società in maniera fittizia e per questo motivo i manager sono stati accusati di truffa e riciclaggio.

Nel frattempo i titoli dell’Ubi sono in calo a Piazza Affari, con un ribasso dell’1% a 6,3 euro. Si allarga così l’inchiesta sull’istituto di credito, che scuote il mondo bancario e in particolare quello delle banche popolari, in questi giorni al centro del tentativo di riforma da parte del governo Renzi.

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