Messina, 30 mila euro per comprare un bimbo | Fermati sei italiani e due rumeni /FOTO

di Redazione

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Messina, 30 mila euro per comprare un bimbo | Fermati sei italiani e due rumeni /FOTO

| giovedì 26 Febbraio 2015 - 07:22

Scoperta una organizzazione che aveva cercato di vendere un bambino di otto anni. Una storia orribile. I carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno notificato sei fermi della Dda ad altrettanti cittadini italiani e hanno fermato due cittadini rumeni ai quali viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù. Tra i fermati anche Vito Calianno, Vincenzo Nibali, Franco e Aldo Galati Rando.

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La complessa e delicata indagine si è dipanata tra la Sicilia, la Toscana e la Romania. I militari del Nucleo investigativo hanno sventato il tentativo di alcuni pregiudicati della provincia di Messina di vendere, dopo averlo acquistato in Romania, un bambino di 8 anni ad una coppia della zona, che ha pagato 30 mila euro per entrare in possesso del minore, invece di seguire la regolare procedura della richiesta di adozione.

E c’è anche la coppia che avrebbe dovuto prendere in consegna il bambino tra gli otto fermati dei carabinieri a Messina. L’operazione dei carabinieri è avvenuta a Messina durante lo ‘scambio’ e il bambino è stato preso in consegna dai militari dell’Arma.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri la coppia della provincia messinese, da anni residente in Svizzera, tramite  Vincenzo Nibali, si è rivolta ad un pregiudicato di Tortorici (ME), Aldo Galati Rando, affinché dietro il pagamento di un prezzo, (30.000 euro), individuasse una famiglia disposta, a cedere loro il proprio figlio.

Il pagamento è avvenuto lo scorso 17 gennaio, al buio, in una zona impervia tra le montagne dei Nebrodi. Subito dopo un quinto soggetto, Franco Galati Rando, di Tortorici e già noto alle forze dell’ordine, ha iniziato le ricerche del bambino, dapprima nella Sicilia Occidentale in ambienti degradati e mal frequentati, senza successo.

Per questo motivo, secondo gli investigatori Franco Galati Rando, ha lasciato la Sicilia, recandosi dapprima in Toscana e successivamente in Romania, dove è entrato in contatto con un pregiudicato brindisino ma domiciliato in Romania, Vito Calianno, classe ’72, che gli ha offerto il suo aiuto per muoversi in  ambienti degradati delle periferie rumene. La ricerca è stata in questo caso fruttuosa, avendo Calianno, individuato in breve tempo una famiglia disposta a vendere uno dei figli.

Infine lo scorso 23 febbraio i due pregiudicati italiani, la madre rumena del piccolo venduto come un oggetto, lo stesso minore ed uno dei suoi fratelli maggiorenni, sono partiti in auto dalla Romania alla volta della Sicilia. Da quanto è emerso dalle indagini, la presenza della madre 36enne e del fratello 19enne, aveva lo scopo di controllare la sistemazione trovata in Italia per il piccolo e per incassare quanto pattuito.

Gli otto fermati si trovano ora tutti in carcere, in attesa di essere interrogati dal magistrato. “Quello che è accaduto è un fatto incredibile e molto grave. Cercheremo di approfondire come questa coppia abbia potuto presentare un certificato di nascita che attestava che aveva avuto un figlio di cui in realtà non c’è traccia”. Lo ha detto il comandante dei carabinieri di Messina Stefano Spagnol stamani in conferenza stampa. “E’ un’indagine destinata a proseguire – ha spiegato Spagnol – ci sono ancora tante altre cose da verificare e chiarire. Stiamo accertando anche se esistano alti casi del genere. Il bambino sta bene e adesso si trova in una struttura assistenziale di Messina”.

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