La nave militare San Giorgio al largo della Libia | Pronta a intervenire in caso di necessità

di Redazione

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La nave militare San Giorgio al largo della Libia | Pronta a intervenire in caso di necessità

| sabato 28 Febbraio 2015 - 11:30

Navi della marina militare al largo della Libia, ufficialmente impegnate in un’esercitazione ma – secondo il quotidiano La Stampa che ha anticipato la notizia – “pronte a intervenire in caso di necessità”.

Le navi dovrebbero fermarsi al confine con le acque territoriali di Tripoli. Del gruppo navale italiano fa parte la “San Giorgio”, partita da Brindisi, che ha imbarcato a La Spezia gli incursori del battaglione San Marco, la forza d’élite dell’esercito.

Secondo il quotidiano, l’arrivo delle navi italiani al largo delle coste libiche si sarebbe reso necessario per proteggere gli interessi strategici e commerciali dell’Italia, a cominciare dal Greenstream, il gasdotto sottomarino dell’ Eni, che si snoda nel Mediterraneo per 520 chilometri, dalla stazione di compressione di Mellitah fino al terminale di Gela, in Sicilia. Finora la struttura è protetta dai 20 mila uomini della guardia fedele al governo legittimo di Tobruk ma, considerati i precari equilibri dell’area, la forza navale italiana sarebbe pronta a intervenire.

Il governo Renzi ha escluso qualsiasi operazione militare ed infatti la San Giorgio e il convoglio dovrebbe rimanere in acque italiane ma, conclude l’articolo del quotidiano torinese, “in queste settimane la Marina Militare sta intensificando le manovre in Mediterraneo e dal 2 marzo ritornerà ad effettuare l’esercitazione Mare Aperto nelle acque del Tirreno e dell’Ionio, con il dispiegamento di buona parte delle unità disponibili. Sarà una occasione per mostrare i muscoli di fronte a una crisi molto delicata”.

Per il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa “l’esercitazione Mare Aperto viene ripetuta nel tempo. Evidentemente le esercitazioni e l’addestramento svolgono anche il ruolo di dissuasione. Le altre attività di sorveglianza e protezione sono sempre in atto – ha spiegato – quindi vi è la prontezza e la preparazione ad eseguire le direttive politiche e a garantire la sicurezza”.

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