Netanyahu contro la minaccia nucleare iraniana | Ma Obama lo gela: “La sua è solo retorica”

di Redazione

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Netanyahu contro la minaccia nucleare iraniana | Ma Obama lo gela: “La sua è solo retorica”

| martedì 03 Marzo 2015 - 20:41

No agli accordi sul nucleare con l’Iran, “con i nemici del popolo israeliano”. Il premier Benjamin Netanyahu nel suo intervento davanti al Congresso degli Stati Uniti ha rifiutato qualsiasi negoziato con il paese orientale.

“Questo è un pessimo accordo, il mondo sarà migliore senza di esso”, ha detto Netanyahau riferendosi alle trattative in Svizzera con Teheran sulla ricerca nucleare. “Un accordo – ha aggiunto – che comunque prevede grosse concessioni che non impediranno all’Iran di ottenere un’arma nucleare. L’alternativa non è la guerra, ma un migliore accordo che rimuova in modo pacifico questa minaccia. E noi siamo ottimisti sulla possibilità di poterci arrivare“. Tra applausi e strette di mano il primo ministro israeliano ha spiegato che la condizione affinché l’Iran diventi un partner credibile è lo stop alle aggressioni contro i suoi vicini nel Medio Oriente; la fine del sostegno al terrorismo nel mondo e soprattutto la promessa di non minacciare più Israele, l’unico stato ebreo del mondo. “Anche se Israele si ritrovasse da solo – ha concluso il premier – si farebbe sentire. Ma sappiamo che non siamo soli, perché l’America è con noi”.

Ma la risposta della Casa Bianca non è stata quella che il governo di Tel Aviv si sarebbe aspettato. Chiaro, chiarissimo il presidente americano Obama, secondo il quale Netanyahu non ha offerto “alcuna alternativa fattibile” e non ha detto “nulla di nuovo” sul programma nucleare iraniano. “Solo retorica”, insomma secondo i portavoce di Washington. Obama non ha seguito l’intervento al Congresso ma ha letto la trascrizione. “L’alternativa è di non concludere un accordo”, ma in questo modo “è più facile che l’Iran arrivi ad avere un’arma nucleare”. E inoltre, ha aggiunto il presidente Usa, non si possono “aumentare le sanzioni”, perché “non servirebbe come deterrente”; per un accordo, serve “diminuirle”.

Il presidente americano ha poi assicurato che “questo sarà il miglior accordo possibile aggiungendo che non firmerebbe mai “un cattivo accordo”.

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