Joaquín inguaia Inzaghi: Milan k.o a Firenze (2-1). La Lazio stende il Toro (0-2) ed è terza

di Redazione

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Joaquín inguaia Inzaghi: Milan k.o a Firenze (2-1). La Lazio stende il Toro (0-2) ed è terza

| lunedì 16 Marzo 2015 - 21:06

FIORENTINA-MILAN

E adesso Inzaghi sembra davvero al capolinea. Al Franchi il Milan rimedia l’ennesimo ribaltone nel finale di gara che costa un pesantissimo 2-1. La Fiorentina si sveglia solo negli ultimi 10′, ma contro questo Milan può anche bastare. La testa adesso è tutta rivolta all’Europa League.

Milan sorprendente in avvio di gara, Fiorentina meno brillante del solito. Agonismo e buona intensità, con queste “armi” e con qualche buona triangolazione i rossoneri mettono in difficoltà i padroni di casa per più di 20′.

È un occasionissima quella che Honda fallisce al 12′ a tu per tu con Neto, il suo destro finisce sull’esterno della rete. Nonostante un Milan attento e ben organizzato, al 30′ Basanta mette i brividi a Diego Lopez con un colpo di testa che si stampa sulla traversa (la 12a stagionale). All’intervallo si va sullo 0-0.

Il secondo tempo parte in sordina. L’insolita flemma dei padroni di casa conferma i sospetti circa il parziale “disimpegno” voluto da Montella in vista del prossimo impegno di Europa League. Dall’altro lato c’è un Milan che si sforza di costruire gioco, ma che non sempre riesce nei propri intenti.

È il classico match deciso da episodi e l’1-0 di Destro ne è la conferma: al 56′ l’ex Roma è abile (e in parte fortunato) a trovare la deviazione vincente su un tiro non proprio irresistibile di Bonaventura.

L’incontro scivola via senza regalare grosse occasioni da rete. Il Milan sembra avere buon gioco, ma l’ennesima imperdonabile distrazione difensiva del Milan consente ai viola di strappare il beffardo 1-1.

Sembra già troppo per i rossoneri, ma all’89’ un innocuo cross di Pasqual (deviato dai difensori milanisti) viene sfruttato al meglio Joaquín che di testa batte Diego Lopez incendiando il Franchi. Per Inzaghi e il suo Milan si preannunciano ore di passione.

TORINO-LAZIO

Le motivazioni e la grande compattezza della Lazio non smettono più di stupire. All’Olimpico i biancocelesti fanno fuori il Toro di Ventura con un meritatissimo 2-0 mettendo a segno l’aggancio al terzo posto ai danni del Napolli . Inutile nascondersi, la testa dei granata è tutta al ritorno di Europa League contro lo Zenit.

Primo tempo molto equilibrato e senza grandi scossoni all’Olimpico. Il Toro non spinge come al solito, la Lazio si limita ad amministrare: sugli spalti gli sbagli prendono il posto dei cori.

Tra le poche azioni offensive degne di nota c’è un buon tentativo dei granata al 29′. Cross di Gaston Silva, colpo di testa di Amauri e respinta di Marchetti, sul pallone piomba Martinez che di testa spara fuori dallo specchio della porta. Per il resto tanta imprecisione e poca iniziativa.

Nella ripresa il Toro prova ad imprimere un ritmo più sostenuto al match, ma in termini di occasioni da rete prodotte cambia davvero poco. La Lazio continua ad attendere, è una partita di attesa quella voluta da Pioli.

Come spesso accaduto in stagione, i risultati danno ragione al tecnico biancoceleste. Uno spunto del solito, incontenibile Felipe Anderson porta all’1-0 della Lazio: il brasiliano si beve Maksimovic, entra in area e mette fuori causa Padelli con una deliziosa conclusione.

È solo il 71′, ma i granata gettano subito la spugna. Un invito a nozze per gli ospiti che al 76′ mancano di un soffio il raddoppio con Keita e 2′ più tardi chiudono il match con la doppietta di uno scatenato Felipe Anderson, bravo a battere Padelli su assist di Klose. A Torino la Lazio spicca il volo.

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