Bullismo a Cuneo, quattordici minorenni sospesi | Ma i genitori non ci stanno: “Punizione esagerata”

di Redazione

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Bullismo a Cuneo, quattordici minorenni sospesi | Ma i genitori non ci stanno: “Punizione esagerata”

| venerdì 03 Aprile 2015 - 11:35

Un episodio di bullismo al liceo di Cuneo che fa discutere.

Quattordici studenti, tutti minorenni, sono stati sospesi da scuola per un episodio di bullismo avvenuto durante la gita scolastica a Roma. I genitori di questi studenti però tendono a difendere i figli perché ritengono “esagerata” la punizione.

“Rischiano di perdere un anno per uno scherzo”, dicono. Ma la preside del liceo di Cuneo non è intenzionato a fare un passo indietro: “È un episodio grave. Siamo dovuti intervenire con fermezza per far capire quali sono i limiti, il rispetto delle norme”.

Gli studenti, 15 e 16 anni, sono in gita a Roma. All’insaputa dei professori, una quindicina di loro si è dato appuntamento in una delle stanze dell’albergo in cui sono alloggiati. Lì probabilmente ubriachi, hanno preso di mira un ragazzino lo hanno spogliato, lo hanno depilato e lo hanno “decorato” con delle caramelle.

Questo “scherzo” di cattivo gusto è stato ripreso con il cellulare e ha iniziato a circolare con WhatsApp anche a Cuneo, dopo che i ragazzi sono tornati dalla gita a Roma. Quando se ne sono accorti i professori, i genitori sono stati convocati e sono partite le punizioni. Per quattordici di loro è arrivata la sospensione, il 4 in condotta per tutti gli altri, che significa perdere l’anno.

Ma i genitori continuano a difenderli: “Li condannano a perdere l’anno, una rovina per molti con quello che oggi costa frequentare un liceo”.

Sul caso è intervenuto anche il provveditore scolastico di Cuneo, Giuseppe Bordonato: “Fatti come questi vanno puniti: appoggio pienamente la decisione della scuola, che per altro è stata presa dall’intero Consiglio d’Istituto. Mi riservo di valutare, appena riceverò la relazione della preside, se ci sia stata una mancata vigilanza da parte dei docenti durante la gita – ha concluso – che è un momento educativo come quelli in aula”.

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