L’appello di Rummenigge: “L’Europa salvi Inter e Milan, sono un patrimonio”

di Redazione

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L’appello di Rummenigge: “L’Europa salvi Inter e Milan, sono un patrimonio”

| venerdì 03 Aprile 2015 - 12:05

La crisi di Inter e Milan non può e non deve essere trascurata. Più che i risultati sul campo, a destare preoccupazione sono le drammatiche situazioni finanziarie dei due club che a breve potrebbero essere ulteriormente schiacciate dal Fair Play finanziario. Il presidente dell’ECA (Associazione dei Club d’Europa) e ad del Bayern Monaco Karl-Heinze Rummenigge ha le idee chiare a proposito.

“Se Inter e Milan resteranno fuori dalle Coppe europee sarà un peccato non solo per i club ma anche per il calcio italiano e quello europeo – dichiara alla Gazzetta dello Sport – Squadre come il Milan e l’Inter hanno grossi nomi che servono alla competizione. Ma lamentarsi non serve, ho visto l’altro ieri anche Marco Fassone, oltre a Umberto Gandini, e subito ho pensato che cinque anni fa l’Inter aveva la Champions League in mano”.

“Il calcio è così, a volte strano, ma qualcosa negli ultimi cinque anni è andato male”. Per Rummenigge la soluzione è quella di evitare che il financial fair play stritoli i club già in difficoltà: “Bisogna avere un piano chiaro con tutte le possibilità finanziarie a disposizione, ma senza andare contro il FPF. Dobbiamo ricordare che l’Inter è sotto inchiesta per le regole non rispettate”.

Inter e Milan non siano lasciate sole: “Anche noi come associazione dei club dobbiamo pensare come si potrebbero aiutare nel financial fair play certe squadre come Inter e Milan, perché sono danneggiate in questo senso. Se hai un buco, difficilmente ne puoi uscire senza denaro fresco. Leggo che il Milan può essere venduto, ma il proprietario nuovo non può mettere troppo capitale senza andare contro le limitazioni Uefa”.

“Quindi tocca anche a noi nomi grossi scovare una soluzione per non penalizzarle di più. Nel FFP ci sono gli statuti chiari, rigidi ma dobbiamo rifletterci, per non danneggiare troppo. Quasi tutte le società dell’Est soffrono perché non hanno troppi ricavi da televisioni, sponsor, merchandising – prosegue l’ad del Bayern -Quindi dobbiamo studiare come si potrebbe dare una mano a questi club, ma pure ad alcuni big dell’Ovest che adesso si trovano in difficoltà”.

Dalla finanza al calcio giocato, quello della Champions in primis: “Ho visto Andrea Agnelli alla riunione dell’ECA a Stoccolma, mi sono complimentato soltanto per la Champions: ha eliminato il Borussia, non era facile. La Juve ha giocato bene, è passata con merito. Ora ha avuto un sorteggio buono. Da non sottovalutare ma buono”.

Speriamo di vederci in semifinale, significa che passiamo tutte e due – prosegue Rummenigge – Con Agnelli ho un buon rapporto: è leale, professionale, grazie a lui la società è rinata dopo quattro anni di buio. Sono risaliti. Shaqiri e Podolski nell’Inter? Il primo doveva giocare per forza, gli ho consigliato di andare all’Inter anche se molte inglesi lo volevano. Con le difficoltà interiste è un acquisto azzeccato, ha qualità, è giovane, è in grado di fare la differenza”.

Un elemento utile per il presente e potenzialmente prezioso per il futuro: “Diventerà ancor più stabile con il tempo perché deve sentirsi bene, sentirsi a casa. Per Podolski mi dispiace, forse soffre il fatto che lui ha bisogno di spazio in campo e questo in Italia non esiste. Se faremo uno sconto all’Inter? Potevamo guadagnare di più cedendolo in Inghilterra, quindi abbiamo già fatto uno sconto“.

Guardiola ancora al Bayern? “Ne abbiamo parlato a gennaio – chiosa il dirigente tedesco- ci vediamo a fine stagione per un rinnovo dell’accordo oltre il 2016. Ma lo lascio in pace, perché è speciale e si concentra sull’ultima tappa dell’annata. Noi ci fidiamo di lui e lui di noi. Non abbiamo fretta. Il City? Sento le voci ma una società così non fa parte della sua cultura”.

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