Una manifestazione nazionale a Nairobi, in Kenya per dire no alla violenza e un altro a Garissa dopo il massacro all’università, dove le milizie islamiche di al-Shebab hanno ucciso 148 persone.

Circa 2.500 persone hanno marciato per sfidare il gruppo estremista islamico di al-Shabab dopo il brutale attacco al campus universitario in cui sono morte 148 persone, alcune delle quali decapitate dai terroristi somali. Secondo la Bbc, sia musulmani che cristiani hanno partecipato alla marcia, promettendo di rimanere uniti contro la cellula locale di al-Qaeda. I manifestanti hanno poi sottolineato che collaboreranno con le autorità per individuare gli estremisti ma hanno anche criticato le forze di sicurezza per la lentezza con cui hanno risposto all’assalto. Gli studenti hanno protestato inoltre a Nairobi, chiedendo maggiore sicurezza nei campus universitari.

Al corteo seguirà una veglia programmata nel terzo e ultimo giorno di lutto nazionale. L’aviazione militare keniota ha intanto bombardato due campi di Al Shabaab in risposta all’attacco di Garissa.

Cinque uomini sono stati arrestati in connessione con l’attacco all’università, tra cui tre presunti “coordinatori” catturati mentre fuggivano verso la Somalia, e altri due presi all’interno del complesso scolastico: i due arrestati nel campus sono una guardia di sicurezza e un tanzaniano trovato “nascosto nel soffitto” con alcune granate.

Una taglia di 215 mila dollari è stata offerta per il presunto comandante di al-Shabaab, Mohamed Mohamud, un ex insegnante keniota che potrebbe essere la mente dietro l’attacco e le autorità pensano sia fuggito in Somalia.