Cagliari, le verità sull’aggressione ultrà | Discoteche e dolce vita la “colpa” dei rossoblu

di Redazione

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Cagliari, le verità sull’aggressione ultrà | Discoteche e dolce vita la “colpa” dei rossoblu

| domenica 19 Aprile 2015 - 12:46

Minacce, schiaffi e insulti. Dietro l’ennesima follia ultrà, questa volta costata cara ai giocatori del Cagliari vittime di un acceso “confronto” con alcuni tifosi, ci sarebbe ci sarebbe un intento “educativo”. Sembra davvero un paradosso, ma stando alle prime indiscrezioni sull’accaduto, l’aggressione sarebbe legata alla dolce vita e alle notti brave di alcuni giocatori rossoblù.

I trenta esagitati che hanno fatto irruzione nel ritiro di Assemini avrebbero messo nel mirino soprattuto Murru, Longo, Avelar e Dessena. Per gli ultrà, i 4 rossoblù avrebbero pensato più alle discoteche e ai locali notturni che non al campo. E i pessimi risultati delle ultime giornate ne sarebbero una prova lampante, che meritava di essere affrontata passando ai fatti.

Ma non sarebbero volati solo alcuni schiaffi: “Sputate sangue sulla maglia, mercenari“, avrebbero urlato alcuni ultrà. Certamente non il modo migliore di preparare la delicatissima sfida del Sant’Elia col Napoli: “Con i tifosi non c’è stato alcun chiarimento – ha dichiarato Zeman – I ragazzi hanno avuto soltanto paura e sono sotto choc”.

 

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