Scoperta una frode al fisco da 20 milioni | Sei arresti tra Modena e Reggio Emilia

di Redazione

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Scoperta una frode al fisco da 20 milioni | Sei arresti tra Modena e Reggio Emilia

| mercoledì 22 Aprile 2015 - 09:10

La Guardia di Finanza di Modena ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare emesse di cui 4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari smantellando un’articolata associazione a delinquere operante prevalentemente nelle province di Modena e Reggio Emilia, costituita per frodare il fisco. Venti milioni le tasse non versate all’erario.

Le indagini sono partite a luglio 2014, nei confronti di due società modenesi produttrici di materiale informatico che avevano acquistato merce senza pagare l’IVA attraverso un meccanismo semplice ma efficace: rilasciavano ai fornitori delle “dichiarazioni d’intento” false, simulando di essere “esportatori abituali”. La normativa IVA concede la possibilità a chi esporta, di comprare beni e servizi senza pagare l’IVA entro un determinato limite, corrispondente all’importo delle operazioni di vendita effettuate all’estero nei dodici mesi precedenti.

Con tale meccanismo le due società, si erano appropriate indebitamente di oltre venti milioni di euro di IVA incassata dalle vendite effettuate nei confronti dei propri clienti nazionali che, al contrario, avrebbero dovuto versare all’Erario.

Le somme sono state successivamente trasferite dai conti delle società a quelli dei promotori della frode, residenti nella Provincia di Reggio Emilia, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti o fittizie operazioni di finanziamento.

Gli organizzatori dell’associazione criminale formalmente non apparivano in alcuna delle diverse società coinvolte nella frode e, proprio per tale motivo,
erano riusciti a sottrarsi, fino alla data odierna, ad ogni forma di responsabilità penale e amministrativa.

Infatti la frode, ben congegnata, prevedeva l’acquisizione di società in difficoltà economiche  o prossime al fallimento, ai vertici delle quali venivano formalmente nominati amministratori di comodo  o prestanome. L’organizzazione si appropriava dell’IVA generata dall’attività effettivamente svolta
dalle società acquisite.

Nel corso delle indagini è emerso che i soggetti arrestati erano i mandanti e gli organizzatori di un’altra imponente frode fiscale, scoperta
sempre dalle Fiamme Gialle modenesi lo scorso mese di giugno, nell’ambito della c.d. “operazione AVATAR”, che aveva permesso di scoprire
un’evasione fiscale di circa 100 milioni di euro di imposte dirette e 13 milioni di IVA, nonché l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per 250 milioni di euro e l’utilizzo di fatture false per oltre 225 milioni di euro.

Numerose sono le perquisizioni tutt’ora in corso presso le abitazioni degli indagati. Nell’organizzazione criminale, tra l’altro, sono risultati coinvolti anche altri 9 soggetti residenti nelle provincie di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Parma e Brescia, per i quali è scattata la denuncia a piede libero.
Sequestrati beni pari a circa 17 milioni di Euro.

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