Caso Denis, Marino tira in ballo il Papa: “Lui avrebbe giustificato il pugno”

di Redazione

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Caso Denis, Marino tira in ballo il Papa: “Lui avrebbe giustificato il pugno”

| lunedì 27 Aprile 2015 - 11:43

Il caos scoppiato negli spogliatoi dell’Atleti Azzurri d’Italia al termine di Atalanta-Empoli fa ancora discutere. Ai microfoni di Radio anch’io è intervenuto Pierpaolo Marino che ha commentato così il pugno sferrato da Denis ai danni del difensore empolese Tonelli: “Sono un fedelissimo di Papa Francesco e, per sdrammatizzare, vorrei ricordare che disse: ‘Se il dottor Gasparri – mio amico – offendesse mia madre, gli do un cazzotto”.

“Qua non si parla di provocazioni, non siamo di fronte a banditi, non facciamo giustizialismo – prosegue il dg orobico – È una reazione e anche la società prenderà provvedimenti. Si è trattato di adrenalina dopo una partita molto sentita, il gesto è assolutamente deprecabile e non costituisce un esempio ma, ripeto, non vorrei si facesse giustizialismo”.

Dietro il gesto violento dell’attaccante argentino ci sarebbero delle minacce di morte: “Dopo le parole di Maccarone abbiamo sottolineato la provocazione a monte, le minacce verbali di morte di Tonelli al nostro centravanti. Le provocazioni di Tonelli sono avvenute in campo e al rientro nel sottopasso. Denis è stato atteso, dopo le interviste rituali, mentre era in compagnia del figlio raccattapalle ed è stato minacciato di morte lui, il figlio e la famiglia”.

Insomma, difficile vederci chiaro: “La provocazione c’è stata, in Procura federale sono molto attenti, mi meraviglierei se non fosse stato refertato anche questo – prosegue – Denis sarà punito come è giusto che sia, mi auguro ci sia una squalifica giusta”.

Intanto l’Empoli ha comunicato che: “Come Empoli non denunceremo Denis, questo è un problema di Tonelli. Io parlerò con lui, perchè voglio capire esattamente cos’è accaduto – ha dichiarato Corsi a Radio anch’io lo sport – Per me, quanto di sbagliato ha fatto il giocatore dell’Empoli, lo ha fatto in campo: in qualsiasi partita, queste cose in campo succedono, sono cose di campo, però tutto finisce al fischio dell’arbitro. In tanti anni di calcio non avevo mai visto niente di simile”.

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