Nepal: quattro italiani morti, 40 irreperibili | Rintracciati i due fiorentini scomparsi

di Redazione

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Nepal: quattro italiani morti, 40 irreperibili | Rintracciati i due fiorentini scomparsi

| lunedì 27 Aprile 2015 - 07:07

Sono quattro le vittime italiane accertate, nel devastante sisma di magnitudo 7.8 di sabato che ha provocato finora oltre quattromila morti in Nepal. Gli italiani morti sono Renzo Benedetti e Marco Pojer, travolti da una frana mentre facevano trekking, e Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, che facevano parte di un gruppo di 4 speleologi dispersi in un villaggio sepolto da una frana. C’è apprensione per altri 40 connazionali ancora irreperibili, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri e gli ultimi bilanci forniti dal Centro nazionale delle operazioni d’emergenza.

C’è sollievo, invece per il ritrovamento degli italiani di cui non si avevano notizie dal momento delle prime scosse. Sono stati rintracciati i due ragazzi fiorentini, Daniel ed Elia Lituani, 25 e 22 anni, la bergamasca Nadia Fracassetti, lo scalatore veronese Giovanni Cipolla e il torrentista ligure Giovanni «Nanni» Pizzorni, 52 anni.

Il Ministero degli Esteri si è attivato per avviare il rientro in Italia dei nostro connazionali.

Nel Paese asiatico devastato dal sisma sono, al momento, più di 4000 morti e quasi settemila i feriti ma le scarse notizie provenienti dalle aree rurali e gli alpinisti dispersi sull’Everest fanno temere un peggioramento del bilancio. Il sisma, secondo l’Onu ha colpito complessivamente 6 milioni di persone mentre le organizzazioni umanitarie si sono mobilitate per portare i primi aiuti. C’è allarme per le condizioni di circa 1 milione di bambini che hanno urgente bisogno di assistenza.

Il governo di Kathmandu ha decretato lo stato di calamità nazionale e la chiusura di tutte le scuole per una settimana, mentre migliaia di persone hanno passato un’altra notte all’addiaccio nella capitale e in altre località, montando tende per proteggersi dalle intemperie.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

 

21,27 – Il Ministero degli Affari Esteri sta lavorando in queste ore con il Comando Operativo Interforze (COI) per l’invio di un primo velivolo militare C130 al fine di effettuare i primi rimpatri dei connazionali presenti nella capitale, nonché di un ulteriore volo militare più capiente  che potrebbe raggiungere Kathmandu nei prossimi due giorni allorquando sarà possibile organizzare e far convergere sull’aeroporto della capitale un maggior numero di connazionali.

20.01 – Secondo la Farnesina, sulla base di testimonianze dei compagni di viaggio  4 connazionali risulterebbero deceduti nella zona di Langtang, tuttora difficilmente accessibile. Al momento “risultano irreperibili circa 40 cittadini italiani mentre le segnalazioni pervenute alla Sala Operativa dell’Unità di Crisi nel corso delle ore successive di sabato hanno consentito di rintracciare sinora – oltre agli 8 turisti inizialmente registrati – più di 300 connazionali non registrati” presenti nell’area colpita.

18.03 – È vivo il torrentista ligure Giovanni «Nanni» Pizzorni, 52 anni, che si trovava insieme a tre speleologi italiani nel villaggio di Langtang. Pizzorni ha riportato alcune fratture ed è ferito. Hanno perso la vita altri due membri della spedizione, Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. È stato l’altro sopravvissuto, Giuseppe Antonini, a mettersi in contatto con l’Italia con una sim card nepalese.

16.53 –  I cadaveri di due italiani, Renzo Benedetti e Marco Pojer morti sabato sotto una frana nella zona di trekking di Rolwaling Valley, in Nepal, sono stati recuperati ma sono ancora sul posto. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso.

16.47 -In seguito alla nuova scossa di magnitudo 5,1 un lastrone di ghiaccio si è staccato dal monte Lobutse, alto oltre 6.000 metri e che si trova a circa un chilometro dal laboratorio Piramide dell’associazione Ev-K2-Cnr. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale (Ogs), sulla base delle testimonianze arrivate dallo staff della stazione sismologica del laboratorio Piramide.

16.36 – Sono morti anche Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Gigliola Mancinelli, 51 anni, di Ancona, due dei 4 speleologi dispersi. “Vado a prendermelo – dice all’ANSA la compagna di Piazza -. Sembra impossibile a tutti”. Mancano all’appello gli altri tre speleologi: si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma, per una spedizione che comportava l’esplorazione di alcune gole rocciose.

15.20 Nuova scossa di magnitudo 5,1 nella stessa area colpita dal terremoto del 25 aprile. I dati sono stati rilevati dal sismografo della Piramide, rende noto l’Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale (Ogs). Sono state almeno 45 le scosse di magnitudo superiore a 4.5 avvenute in Nepal dopo terremoto di 7.8

15.16 – Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto che sabato scorso ha colpito il Nepal. I morti, secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Interno nepalese, sono 4.138, mentre i feriti sono circa 6.800.

15.12 – Sono Renzo Benedetti e Marco Pojer le due vittime italiane in Nepal. Lo riferiscono due loro compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu. Sul nome delle vittime mancano ancora tuttavia conferme ufficiali. I quattro italiani stavano facendo trekking a 3500 metri di quota nella Rolwaling Valley quando sono stati travolti da una frana seguita al devastante sisma di sabato.

14.25 – “Abbiamo quasi evacuato i campi alti e riportato a valle qualche salma. Una settantina di feriti sono stati portati in un piccolo ambulatorio e un’ottantina di persone sono state trasferite dai campi alti al campo base”. Lo dice all’Ansa Piergiorgio Rosati, uno degli elicotteristi d’alta quota partiti ieri dall’Italia per il Nepal per contribuire ai soccorsi. Rosati si trova a Lukla dove, racconta, “al momento vengono portate le salme per poi essere trasportate a Kathmandu”. L’elicotterista di Trento aggiunge che “al momento i telefoni funzionano poco, al massimo si può usare il satellitare, ma non a lungo e non può essere tenuto sempre acceso perché la corrente non è continua”.

14.20 – L’unico sismografo rimasto attivo in Nepal è quello che si trova nel laboratorio Piramide sull’Everest, installato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale (Ogs). Gli altri 20 sismografi della rete nepalese, che lavorano su scala locale, risultato non più attivi. Lo rende noto il sismologo Franco Pettenati, dell’Ogs. “I sismologi nepalesi non sono più in rete – ha detto – e nemmeno quelli della rete gestita alle università nepalese”, anche questi attivi su scala locale.

14.10 – La Commissione europea è “impegnata a fornire aiuto e assistenza il più velocemente possibile al Nepal e alle vittime del sisma. Sono stati stanziati oltre 3 milioni di euro come aiuti di emergenza ed è in corso una riunione di coordinamento fra Stati membri, Commissione e altri partner per avere aggiornamenti della situazione sul terreno e per preparare la risposta all’emergenza e al post emergenza”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea con delega agli Aiuti umanitari dopo il terremoto che ha colpito il Nepal. “Le nostre squadre – ha spiegato – sono già sul terreno per capire cosa, quanto e quando serve alla popolazione colpita e 14 Stati membri hanno già offerto aiuti di emergenza”.

14.00 – “Siamo profondamente addolorati per le migliaia di persone rimaste uccise, ferite o sfollate a causa del disastro. Questi numeri sono in continuo aumento a causa delle frequenti scosse di assestamento e man mano che le squadre di soccorso raggiungono le aree più remote”. Così in una nota Daisy Dell, direttore dell’Unhcr per l’Asia-Pacifico. “L’Unhcr è solidale con il Nepal, che ha accolto generosamente migliaia di rifugiati nel corso degli anni”, aggiunge. Unhcr – spiega la nota – sta inviando 11 mila teli di plastica e 4 mila lanterne solari dal suo magazzino di Damak, nel Nepal orientale, ai quartieri orientali collinari di Ramechhap e Okhaldhunga, in risposta alle richieste delle autorità. Nel pomeriggio, altri ottomila teli di plastica e quattromila lampade solari saranno spediti a Kathmandu da Dubai grazie ad un aereo cargo donato dallo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, primo ministro e sovrano di Dubai. L’agenzia -conclude Unhcr – ha fornito teloni impermeabili per assicurare un riparo per le vittime del terremoto, le cui case sono andate distrutte o che hanno troppo paura delle scosse di assestamento per tornare a casa.

13.25 – Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Lo rende noto lo staff di Save the Children sul terreno il quale valuta che sono 30 su 75 i distretti colpiti dal grave sisma, soprattutto nella regione occidentale e centrale.

 

12.50 – È rientrato l’allarme per lo scalatore veronese che si temeva fosse disperso in Nepal dopo il terremoto. Giovanni Cipolla, 24 anni, ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. A causa del sisma si erano interrotte le comunicazioni e per questo si erano persi i contatti. La zia del giovane ai cronisti ha riferito che il nipote sta bene e la famiglia è tranquilla.

12.22 – Almeno due francesi sono morti nel terremoto in Nepal: è quanto ha annunciato il ministro degli Esteri, Laurent Fabius. Il ministro ha anche annunciato che la Francia sta cercando di contattare altri 676 connazionali di cui non si hanno notizie.

12.10 – Dopo Google e Facebook, anche Apple e Viber si mobilitano per il Nepal. La compagnia di Cupertino ha lanciato una raccolta fondi sul negozio digitale iTunes a favore della Croce Rossa americana, che sta raccogliendo denaro e beni di prima necessità per la popolazione colpita dal sisma. Con un solo click gli statunitensi potranno donare da 5 a 200 dollari. Viber ha invece reso gratuite le chiamate internazionali dal Nepal e quelle dall’estero verso linee fisse e mobili nepalesi.

11.18 – Un 24enne veronese, Giovanni Cipolla, risulta disperso in Nepal. Come riferisce L’Arena, l’ultimo contatto dei familiari con il giovane scalatore risale a poche poche ore prima del terremoto che ha sconvolto il Paese. Il 24enne sarebbe stato proprio a Kathmandu, la capitale del Nepal. La famiglia avrebbe avviato contatti con la Farnesina.

11.10 – Due italiani, Renzo B. e Marco P. sarebbero morti sabato in Nepal, travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano impegnati a 3.500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. Lo hanno riferito all’Ansa due loro compagni di spedizione che si trovano oggi a Kathmandu. I cadaveri dei due italiani sono stati recuperati ma sono ancora sul posto. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso. La notizie dei due italiani morti in Nepal “pare attendibile”, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni da Pechino precisando che si è ancora in attesa di conferme “fattuali”.

11.06 – È salva la donna bergamasca dispersa in Nepal. “Fiorella ha appena chiamato a casa, sta bene, è a Kathmandu non è riuscita a chiamarci prima perché lì è tutto distrutto, ma ha già prenotato il volo per rientrare in Italia, dovrebbe arrivare domani”: Gianni Fracassetti, contattato dall’Ansa, non nasconde il sollievo per aver risentito la voce della figlia, che è in Nepal e di cui non si avevano notizie dal giorno del sisma.

11.05 – La presidenza della Cei ha stanziato 3 milioni di euro dai fondi 8×1000 per destinarli alla prima emergenza in favore della popolazione del Nepal colpita dal terremoto. La somma viene affidata a monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal. La Conferenza Episcopale italiana ricorda che “Papa Francesco ha assicurato vicinanza alle popolazioni colpite, preghiera per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché abbiano il sostegno della solidarietà fraterna”.

10.53 “Sto pregando dopo il terribile terremoto che ha colpito il Nepal”. Sono le parole del Dalai Lama, leader spirituale tibetano, riferite all’Adnkronos dal suo portavoce, Tenzin Taklha, che aggiunge: “Il Dalai Lama sta pregando per le vittime e per i sopravvissuti del terribile sisma in Nepal”. Esprimendo inoltre grande tristezza e solidarietà per la popolazione nepalese, il Dalai Lama ha scritto una lettera al primo ministro Sushil Koirala. “Il popolo nepalese e quello tibetano sono vicini storici e molti tibetani si sono rifugiati e vivono in Nepal – si legge nella missiva pubblicata sul sito web del Dalai Lama. – Porgo le mie condoglianze a lei e a tutti coloro che hanno perso dei familiari, amici e le loro case in questa tragedia. Esprimo tutta la mia solidarietà al popolo nepalese, – aggiunge il leader tibetano nella lettera – e aggiungo che faremo una donazione per contribuire alle operazioni di soccorso”.

10.40 – Persone, impossibile dire quante, inghiottite dai ghiacci nei crepacci che si trovano in una delle zone più pericolose dell’Everest, quella che collega il campo base al Campo 1. Lo riferisce l’associazione Ev-K2-Cnr, sulla base di quanto riportato ieri dagli sherpa sulla conseguenze di un fenomeno diverso rispetto a quello delle due valanghe.

10.12 – Quattro équipe di Medici senza frontiere sono partite ieri mattina dallo Stato di Bihar, in India, e sono attualmente al confine con il Nepal in attesa di dirigersi verso le zone colpite dal devastante terremoto. Un’équipe chirurgica composta da personale altamente qualificato è partita invece oggi da Bruxelles per Kathmandu, con il compito di istituire una sala operatoria e cliniche mobili per raggiungere le persone colpite nelle aree più remote. Altre due équipe di Msf, una partita da Delhi, in India, e una dal Giappone, sono dirette nella Valle di Kathmandu. Altri generi di prima necessità sono stati inviati ieri dalla centrale operativa di Bordeaux, in Francia. Infine, un’ultima équipe di Msf è partita da Amsterdam per fornire ulteriori sopporti come capacità mediche e servizi igienico-sanitari.

09.58 – Continua ad aumentare il bilancio dei morti: sarebbero 3.617 secondo la polizia nepalese.

09.31 – È salito a 3.351 morti e 6.833 feriti il bilancio del terremoto. Lo riferisce il portavoce del ministero dell’Interno nepalese, Laxmi Dhakal, aggiungendo che il distretto in cui è stato registrato il maggio numero di morti è quello di Sindhupalchowk, vicino Katmandu.

09.15 – Ci sarebbe anche una 39enne di Bergamo dispersa in Nepal: lo scrive oggi L’Eco di Bergamo, spiegando che Fiorella Fracassetti non ha più dato sue notizie dopo il sisma. I genitori hanno provato a contattare più volte senza successo la donna, che si trovava a Kathmandu, e hanno chiamato la Farnesina per avere notizie. In Nepal da settembre, Fiorella aveva lasciato una carriera da pubblicitaria freelance per iniziare un nuovo percorso umano e professionale.

09.01 – L’Unicef lancia l’allarme per i bambini che si trovano nelle zone colpite dal terremoto in Nepal: secondo l’organizzazione, sono almeno 940mila i minori a rischio nella regione distrutta dal sisma che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. L’Unicef sta mobilitando staff e aiuti di emergenza per supplire alle necessità più immediate della popolazione. L’emergenza, spiegano dall’Unicef, rende “i bambini particolarmente vulnerabili”, per la mancanza di acqua potabile, i problemi medico-sanitari e per il fatto che molti di questi bambini possono essersi trovati separati dalle famiglie. Oltre agli aiuti già sul posto, l’organizzazione ha predisposto l’arrivo nel paese di 120 tonnellate di aiuti umanitari che comprendono materiale medico ed ospedaliero, tende, coperte.

 

08.56 – Le Nazioni Unite stimano che i nepalesi in qualche modo colpiti siano oltre sei milioni, ma molte zone del paese restano ancora inaccessibili e il maltempo e le strade interrotte ostacolano il lavoro dei soccorritori.

08.45 – Almeno 200 alpinisti e guide nepalesi sono bloccati sul monte Everest per le valanghe causate dal terremoto. È la stima del direttore dell’associazione Himalayan Guides Treks, Iswari Poudel, riportata dal quotidiano The Himalayan Times. “Più di 120 sono intrappolati al campo base due – ha precisato – mentre un’ ottantina di scalatori specializzati nelle ricerche in alta quota sono impegnati nei soccorsi”. Ieri circa 70 feriti sono stati trasportati a valle e trasferiti con gli elicotteri in diversi ospedali a Kathmandu.

08.01 –  La Cina ha inviato in Nepal, il Paese vicino colpito da un devastante terremoto, una missione umanitaria composta da 58 medici. I medici, precisa l’agenzia Nuova Cina, sono già arrivati a Kathmandu portando con loro 13 tonnellate di medicine e hanno in programma di rimanere in Nepla per circa dieci giorni. La Cina stessa è stata colpita dal sisma, che ha causato la morte di 21 persone nella Regione autonoma del Tibet dove oltre 24 mila persone sono state evacuate dalle zone di confine. Il ministro degli esteri di Pechino Wang Yi ha dichiarato oggi che il Nepal è un Paese “tra i meno sviluppati” che ha “bisogno della comunità internazionale”. “Faremo di tutto – ha aggiunto il ministro – per aiutare il popolo nepalese”.

07.04 – Di fronte all’immane tragedia causata dalle fortissime scosse di terremoto che da ieri scuotono il Nepal, il governo ha dichiarato lo stato di calamità nazionale, aggravando quindi l’emergenza che era stata decretata ieri.

> COME AIUTARE LA POPOLAZIONE NEPALESE

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Le vittime del terremoto che sabato ha sconvolto il Nepal hanno raggiunto quota 3.218. Lo ha reso noto oggi un portavoce della polizia nepalese a Kathmandu. I feriti provenienti da ogni parte del Paese, ha aggiunto, sono almeno 5.638.

E c’è ancora tensione per i quattro speleologi italiani del Soccorso alpino, in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un’enorme valanga, che non danno notizie da sabato sera. Lo apprende l’Ansa dal fratello di uno di loro, Giuseppe Antonini, di Ancona. Roberto Antonini ha parlato con il fratello mezz’ora prima del sisma, poi non ha più saputo nulla.

Sono stati rintracciati invece i due ragazzi fiorentini, Daniel ed Elia Lituani, 25 e 22 anni, nel Paese da due settimane. “Ha telefonato la ragazza di mio figlio – ha detto Marco Lituani, il padre – e stanno tutti bene”.

La terra non smette di tremare in Nepal. Una scossa di magnitudo 4,2 gradi sulla scala aperta Richter, con epicentro a 42 chilometri ad ovest di Kathmandu, è stata l’ultima replica sismica registrata oggi alle 6:24 locali (le 2:39 italiane) in Nepal dal Centro sismologico mediterraneo europeo (Emsc). Lo stesso Emsc precisa che dopo la prima scossa di magnitudo 7,9 Richter di sabato, sono state 45 le repliche superiori a 4,5 gradi e 15 quelle sopra 6,5 gradi.

Impossibile al momento la stima dei danni: in città centinaia di edifici risultano distrutti o danneggiati, un a parte della città – circa 700.000 abitanti – è priva di corrente elettrica, scarseggiano i beni di necessità e l’acqua arriva solo con camion cisterna. Il terremoto ha fatto crollare la torre storica di Dharhara, una delle principali attrazioni turistiche della capitale nepalese, mentre circa duecento persone erano al suo interno o nelle vicinanze.

La comunità internazionale si è attivata inviando mezzi di soccorso e materiale medico, istituti finanziari internazionali hanno già promesso aiuti, ma la Croce Rossa è preoccupata principalmente perché gli ospedali del paese, che in tutto conta 28 milioni di abitanti, sono già saturi. In alcuni casi, le repliche hanno costretto anche a ordinare l’evacuazione del pazienti in alloggi di fortuna all’esterno dei centri medici .

Edizioni Si24 s.r.l.
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