Eolie, aliscafi Ustica Lines fermi da domani | Monta la protesta, a rischio 400 lavoratori

di Redazione

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Eolie, aliscafi Ustica Lines fermi da domani | Monta la protesta, a rischio 400 lavoratori

| mercoledì 06 Maggio 2015 - 12:04

Gli aliscafi dell’Ustica Lines si fermeranno a partire da giovedì 7 maggio. Una sospensione del servizio che avrà gravi ripercussioni perché in pratica sarà estremamente difficile il collegamento delle sette isole delle Eolie con la terraferma. Monta la protesta tra gli isolani e gli operatori turistici e commerciali.

I sindaci di Lipari e del Comune di Leni a Salina, Marco Giorgianni e Riccardo Gullo, hanno chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Rosario Crocetta e con l’assessore Giovanni Pizzo. Il problema, secondo quanto lamenta la compagnia di navigazione, è che la Regione non ha ancora saldato la metà delle spettanze per le prestazioni fornite nell’ultimo anno. Sarebbero già state avviate le pratiche per il licenziamento di circa 400 lavoratori.

“L’amministrazione – dice Giorgianni – sta seguendo passo passo la questione Ustica Lines. Insieme ai sindaci delle isole di Sicilia siamo pronti a porre in essere ogni azione possibile perché i collegamenti non vengano interrotti. Per le gravissime conseguenze che vi sarebbero siamo pronti ad agire a tutela degli interessi della comunità eoliana”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Christian Del Bono, presidente di Federalbelrghi Isole Eolie: “Non siamo più disposti a sopportare l’assurdo terrorismo psicologico dettato dalle continue minacce di interruzione dei collegamenti marittimi operati da Usticalines. La Regione e la Società di navigazione trovino una soluzione immediata ad un problema che è sicuramente stato causato dalle parti in causa e i cui danni non possono ricadere sulle comunità locali e sull’economia delle piccole isole siciliane”.

“Ribadiamo la nostra intenzione a volerci attivare per tutelare i nostri diritti nelle sedi competenti – ha precisato Del Bono –  verificando tutte le possibilità per richiedere il risarcimento dei danno in termini di immagine o di mancati flussi che potrà scaturire da un eventuale scellerata interruzione di quello che è, in ogni caso, un servizio pubblico”.

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