Scuola, Renzi pronto al dialogo con i sindacati | “Ma il ruolo del preside non si tocca”

di Redazione

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Scuola, Renzi pronto al dialogo con i sindacati | “Ma il ruolo del preside non si tocca”

| mercoledì 06 Maggio 2015 - 15:47

Matteo Renzi, dopo lo sciopero generale della scuola che ha portato in piazza quasi centomila persone, ha fatto il punto sul Ddl sulla scuola che va in aula alla Camera dalla prossima settimana per essere approvato il 19 con tempi contingentati. Il premier ne ha discusso alla sede del Pd con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e con i parlamentari Dem competenti per materia. E una delegazione del partito, guidata dal presidente Matteo Orfini, si confronta con i sindacati e le associazioni del mondo della scuola per trovare alcuni equilibri, in questo momento precari, tra Governo e settore dell’istruzione. I punti centrali della riforma sono la conferma piena dell’assunzione dei 100 mila precari in attesa in graduatoria, ma soprattutto qualche taglio al testo a cominciare da alcune disposizioni relative ai presidi, attenzione al dialogo e massima determinazione ad andare avanti.

“L’incontro è andato molto bene, stiamo lavorando, migliorando e integrando il testo dialogando con tutte le forze interessate al mondo della scuola”, ha spiegato il ministro Giannini. Secondo alcune indiscrezioni al testo sarebbero apportate  “lievi modifiche” come, ade esempio, quella che prevederà le autocandidature, con cui i presidi potranno scegliere i professori.

Uno dei punti più contestati dalla piazza, ovvero il ruolo del preside-sindaco d’istituto non è in discussione. “Si stanno già trovando delle soluzioni – ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone – che vanno nella direzione di temperare e di rafforzare il ruolo del Consiglio d’Istituto. Però – ha spiegato – non vogliamo che sia minimamente toccata la parte di riforma che prevede l’autonomia degli istituti e il ruolo di sindaco dell’istituto da parte del dirigente scolastico che è colui che guida e coordina la comunità, non è un comandante”.

Secondo Faraone dunque “il dirigente scolastico sceglie tra insegnanti precari che diventano di ruolo e vengono assunti dallo Stato tra una platea di persone già assunte per concorso dallo Stato. Noi vogliamo chiudere la stagione del precariato delle infinite graduatorie e vogliamo finalmente selezionare gli insegnanti in questo Paese soltanto per concorso”. Quanto agli albi regionali dai quali vengono scelti gli insegnanti, il sottosegretario ha spiegato che “sulle delimitazioni degli albi c’è una discussione ancora in commissione”. Da questo albo il preside “sceglierà sulla base di un piano di offerta formativa fatto dal consiglio d’Istituto”, anche se comunque i presidi “verranno valutati”, ha detto Faraone.

“Il mondo della scuola si è espresso in modo chiaro e forte contro un progetto di riforma che non solo i lavoratori, ma anche studenti, famiglie e cittadini sentono lontano dai loro bisogni e dalle loro attese”, affermano in una nota congiunta Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gida, i sindacati di categoria. “Pretendere di riformare la scuola facendo a meno di ascoltarla – sottolineano – è un atto di presunzione che non aiuta certo la scuola italiana a percorrere la strada della vera innovazione, di un cambiamento giusto, necessario e condiviso. Gli insegnanti hanno chiesto chiaramente di essere ascoltati. Il presidente del Senato, Grasso e la presidente della Camera, Boldrini – ricordano – hanno espresso apertamente la loro disponibilità di ascolto. Lo stesso presidente del Consiglio si è dichiarato pronto ad attivare il dialogo ed entrare nel merito. Il dialogo è necessario e per attivarlo bisogna incontrarsi”. I sindacati hanno annunciato anche che sarà realizzato un piano di assemblee in tutte le scuole, per informare costantemente e coinvolgere il personale della scuola su ciò che accadrà.

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