Varoufakis sull’esito dell’Eurogruppo | “Con l’Italia usiamo un linguaggio comune”

di Redazione

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Varoufakis sull’esito dell’Eurogruppo | “Con l’Italia usiamo un linguaggio comune”

| giovedì 07 Maggio 2015 - 22:14

Sono fiducioso” sull’esito dell’eurogruppo dell’11 maggio”. Improvvisa schiarita nella trattativa tra Grecia e Europa unita sul debito ellenico. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis spiega che a Bruxelles, lunedì, sarà trovato un accordo per risolvere la situazione contingente della Grecia e per “un percorso dopo giugno che riporti l’economia greca verso la ripresa”.

Varoufakis ha incontrato a Roma il ministro Padoan. “Abbiamo avuto un dibattito intenso – ha detto Varoufakis dopo l’incontro con il ministro italiano dell’Economia – sul modo migliore per far sì che l’Eurogruppo diventi la piattaforma per un accordo fra la Grecia e i partner europei, che non solo risolva il negoziato, ma porti ad un periodo dopo giugno che permetterà alla Grecia di riprendersi e tornare alla crescita”.

Varoufakis ha spiegato che con Paodan “ci siamo detti molte cose che hanno contribuito a una comprensione di dove siamo e dove stiamo andando. Posso assicurare che usiamo un linguaggio comune, abbiamo uno scopo comune, entrambi lavoriamo a una soluzione essenziale non solo per la Grecia ma anche per la solidità e robustezza dell’Eurozona”.

“Il prossimo Eurogruppo – ha proseguito il ministro greco prima di ripartire alla volta di Bruxelles – sarà in grado di dare fiducia che non solo la Grecia, ma anche l’Eurozona possono uscire dai problemi che si sarebbero dovuti risolvere molto tempo fa”.

In una nota congiunta, la Commissione europea, la Bce e il Fmi hanno assicurato di condividere lo stesso obiettivo di aiutare la Grecia ad ottenere stabilità finanziaria e crescita e continuano a lavorare a stretto contatto e duramente per ottenere progressi concreti l’11 maggio”. Una risposta al governo greco che aveva sostenuto di non varare le riforme chieste dai creditori internazionali viste le contraddizioni nelle posizioni di Fmi e Commissione europea, l’uno più “morbido” verso Atene, l’altra più intransigente.

La Bce intanto avrebbe alzato di due miliardi, portandola a 78,9 miliardi di euro, la soglia della liquidità d’emergenza alle banche greche. Francoforte starebbe allo stesso tempo valutando una stretta all’haircut sui titoli di Stato greci, svalutandoli ulteriormente quando li accetta a garanzia della liquidità.

Il Parlamento greco ha dato l’ok alla riassunzione di circa 4.000 funzionari e impiegati pubblici licenziati negli ultimi due anni nell’ambito delle misure di austerità imposte dagli accordi internazionali. Verranno riassunti impiegati pubblici, insegnanti di istituti tecnici, bidelli e agenti della polizia municipale.

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