Squadra mobile, Ardenzi inizia a capire | “Marcello aveva paura di Sabatini”

di Azzurra Sichera

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Squadra mobile, Ardenzi inizia a capire | “Marcello aveva paura di Sabatini”

| lunedì 11 Maggio 2015 - 21:03

Il commissario Ardenzi è sconvolto: Marcello ha deciso di togliersi la vita proprio davanti a lui e con la sua pistola. Il giovane poliziotto si è visto con le spalle al muro: nessuno voleva credere alla sua versione, al fatto che lo zingaro che ha ucciso avesse una pistola in mano quando lui è entrato in quella sala interrogatori.

Isabella e Roberta intanto intervengono nell’abitazione di una delle sue allieve del corso di autodifesa che è stata picchiata dal marito. Prima di portarlo via Isabella non resiste e picchia il compagno della donna. Ardenzi sta riferendo alla Zaccardo quello che è successo, il pm vuole ricostruire la vicenda. Ardenzi le chiede come mai ci fosse pure Sabatini all’appuntamento con Marcello dato che le aveva espressamente detto che sarebbe dovuto andare da solo quando in questura fa irruzione il padre di Marcello: “Sei tu che me l’hai ammazzato, è tutta colpa tua. Ce l’avrai sulla coscienza per tutta la vita” grida contro il commissario.

La donna che è stata aiutata non vuole denunciare il marito ed Isabella le confessa che sua madre non è stata mai capace di reagire quando era lei era piccola, quando aveva la stessa età della figlia di Giulia, la donna picchiata. Isabella viene convocata da Ardenzi ma la poliziotta non ha alcun intenzione di scusarsi.

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La Zaccardo chiede a Sabatini la sua versione dei fatti ma il poliziotto corrotto insinua che tutta la vicenda non sia stata gestita in modo corretto. Nel frattempo Giacomo sembra avere particolari attenzioni nei confronti di Roberta e Sandro se ne accorge subito…

Squadra mobile, quarta puntata

Sandro e Giacomo si occupano di un caso di sequestro: in uno scantinato con delle scritte cinesi trovano una serie di donne legate e imbavagliate ad alcuni letti. In questura arriva il pubblico ministro che si sta occupando della morte di Marcello: il primo a parlare con lui è Sabatini che gli racconta dello stato d’animo del giovane poliziotto dopo l’uccisione del rom. Sabatini insinua che Marcello avesse particolarmente timore di Ardenzi: “Marcello era stato sottoposto a turni di lavoro pesanti, forse Roberto senza rendersene conto l’aveva messo troppo sotto pressione, l’aveva ripreso più volte anche davanti agli altri…”.

Il pm accoglie la deposizione di Sabatini ma non ascolta Ardenzi che inizia a insospettirsi: la situazione non gli piace. Sandro e Giacomo scoprono che le ragazze cinesi, tutte minorenni, sono costrette a prostituirsi per pagare i debiti delle loro famiglie. Ardenzi chiama Mauretta e nel raccontarle di Marcello si mette a piangere; anche per Riccardo, entrato in servizio lo stesso giorno di Marcello è dura e parla con Valeria, alla quale confessa che avrebbe voglia di abbracciarla, ma sa che non può farlo.

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Il commissario entra nella sala interrogatori dove Bradic è stato ucciso e rivive alcuni momenti di quel giorno. Poi si confida con Sandro: “Ho fatto tutto quello che potevo però non è servito a niente” dice Ardenzi al collega. “Marcello semplicemente non lo abbiamo capito” chiosa così Vitale. 

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Squadra mobile, quarta puntata

“Non abbiamo capito cosa è successo a Marcello perché eravamo presi da mille cose” dice Ardenzi ad Isabella. “Lo abbiamo lasciato da solo. Io l’ho lasciato da solo” continua il commissario. “Ci fosse stato un cane che mi abbia chiamato oggi per chiedermi come stavo…” si sfoga amareggiato Roberto e Isabella, mentre lo accompagna a casa prova a rassicurarlo: “Io ci sono”.

Ardenzi a casa non riesce a dormire, poi il campanello lo sveglia: ha ricevuto un avviso di garanzia da parte del tribunale di Roma. Isabella intanto ha ricevuto una mail di minaccia: la poliziotta pensa sia l’avvocato che aveva maltrattato la moglie ma l’indirizzo Ip da cui è stata mandata la mail è quello del  suo fidanzato Giulio.

Sandro invece comincia ad avere di nuovo un problema pesante con l’alcol e mentre è al volante per poco non ammazza un pedone che stava attraversando sulle strisce. Vitale stava accompagnando Nicolò, il figlio di Giacomo, a scuola, il quale ha preso un brutto colpo per la frenata brusca.

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Il pm riceve Ardenzi: “Io pensavo di essere ascoltato come testimone e non come indagato” dice indignato il commissario. “Istigazione al suicidio” è l’accusa mossa al commissario, accusato di aver quasi “fornito” l’arma al Marcello e di averlo umiliato in pubblico più volte, tanto da averlo spinto a fare quello che ha fatto. “Ma che gli hai detto al procuratore?” sbraita Ardenzi contro Sabatini. “Che dovevo fare, dichiarare il falso?” commenta il poliziotto corrotto. “Bravo Claudio, devi dire sempre la verità” dice Roberto andandosene. Per caso il commissario comincia a sospettare qualcosa?

Riccardo e Valeria indagano su quello che sembra essere un incidente ma le dichiarazione raccolte non convincono i poliziotti e Ardenzi chiede di rivedere gli interrogatori. Nel frattempo Giulio pedina Isabella, mentre Maura e Simone litigano: la figlia del commissario da quando ha iniziato a scavare sulla morte della madre non sembra essere più la stessa e il rapporto si sta incrinando per colpa della sua ossessione.

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Finalmente Ardenzi chiede a Riccardo di recuperare le immagini dell’interrogatorio di Bradic. Valeria si offre di guardare le registrazioni: “Io ci penso sempre a te e non so neanche perché…” ammette la ragazza a Riccardo. I due si accarezzano, si abbracciano e si baciano. Nella foga l’hard disk che stava recuperando le registrazioni finisce a terra e si rompe e i due non se ne accorgono nemmeno…

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Valeria confessa tutto ad Ardenzi, che la invita a “fare queste cose a casa” quando Riccardo si accorge di una cosa: le telecamere erano spente, il cavetto di ritorno video era staccato, qualcuno l’ha tolto di proposito. Chissà chi è stato…

Sandro confessa a Roberto di aver ripreso con l’alcol: “Non avrai tante occasioni per cambiare…” gli dice il commissario.

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Giulio invece continua a seguire Isabella: se da una parte Roberta lo difende, dall’altra Ardenzi si intromette per cercare di capire come risolvere la situazione. Giulio però non sembra volerne sapere…

Sabatini invece a letto con la sua amante si sfoga: “Speriamo che questa situazione finisca presto, è difficile avere una faccia diversa ogni volta…”. Certo, fare il doppiogiochista stanca, povero Claudio! Ma le chiacchiere vengono interrotto da una telefonata della Zaccardo: per lei sono subite pronte una serie di bugie…

Squadra mobile, quarta puntata

Il procuratore crede che ci possa essere stata premeditazione ed è intenzionato a procedere contro Ardenzi che viene rinviato a giudizio. Il commissario viene anche cacciato dal padre di Marcello durante i funerali: “Non ti voglio più vedere” gli dice Oliviero.

Sabatini nel frattempo incontra il fratello di Bradic il quale continua a minacciare il poliziotto: vuole fare giustizia per suo fratello, quello che gli racconta Claudio non gli basta e sembra che anche i loro “affari” stiano prendendo una brutta piega.

Ardenzi infine ritorna sul luogo dove Marcello si è ammazzato e capisce qualcosa: “Aveva paura di Sabatini”.

 

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