Ufficio stampa Sicilia, decide la Consulta | Assostampa: “Smentita la tesi di Crocetta”

di Redazione

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Ufficio stampa Sicilia, decide la Consulta | Assostampa: “Smentita la tesi di Crocetta”

| lunedì 11 Maggio 2015 - 13:27

I giornalisti dell’Ufficio stampa della Regione erano dipendenti a tutti gli effetti. Lo ha stabilito la sezione Lavoro della Corte d’Appello di Palermo che ha riconosciuto il rapporto di lavoro subordinato dei giornalisti Gregorio Arena e Giancarlo Felice, componenti da oltre vent’anni dell’Ufficio stampa della Presidenza e licenziati nel 2012 dal governatore Rosario Crocetta.

L’Assostampa Sicilia ha spiegato che la Corte, con la stessa ordinanza, ha deciso di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale affinché si pronunci sulla legittimità della procedura di assunzione. “Viene così clamorosamente e definitivamente smentita – afferma l’Assostampa – la fantasiosa tesi del presidente Crocetta che il rapporto di lavoro fosse di natura meramente fiduciaria e di collaborazione. Va ricordato infine che, perseguendo i suoi fini, il governatore ha lasciato da oltre due anni la Sicilia senza un ufficio stampa strutturato e soprattutto al passo con i tempi. Unico caso attualmente esistente in Italia”.

Secondo il sindacato dei giornalisti, riportando la sentenza “non sembra potersi dubitare sulla natura di rapporto di lavoro subordinato – affermano i giudici – sussistendo infatti tutti quegli elementi sintomatici che secondo la giurisprudenza amministrativa strutturano il rapporto di impiego pubblico come il vincolo di subordinazione gerarchica, l’inserimento stabile nell’organizzazione dell’Ente, l’utilizzazione sulla base di ordini di servizio o atti equivalenti nel quadro di un orario di lavoro predeterminato, stabilità e continuità del corrispettivo, l’esclusività nella prestazione dell’attività lavorativa”. Il collegio dei magistrati si è soffermato sull’art. 11 della legge regionale 79/76 istitutiva dell’Ufficio stampa e documentazione della Regione affermando che “poiché si tratta di posti in organico istituiti con legge, soltanto così (cioè come lavoro subordinato ndr) può intendersi il testuale richiamo al trattamento normativo ed economico previsto dal Ccnl (Fnsi-Fieg, ndr) per i giornalisti in relazione alle qualifiche di equiparazione”.

Una conferma ulteriore del tipo di rapporto di lavoro subordinato era arrivata nei giorni scorsi, quando il Tribunale di Palermo aveva stabilito il diritto di un altro giornalista, Giulio Ambrosetti, già componente dell’ufficio stampa della Presidenza, ad avere corrisposti i compensi previsti dal contratto integrativo sottoscritto nel 1999 tra l’Assostampa e la Presidenza della Regione, confermando che si trattava di un rapporto di lavoro di natura subordinata.

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