Microsoft: i tablet e i social “spengono” il cervello. La nostra attenzione è pari a quella dei pesci rossi

di Claudia Argento

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Microsoft: i tablet e i social “spengono” il cervello. La nostra attenzione è pari a quella dei pesci rossi

| giovedì 21 Maggio 2015 - 10:53

La nostra capacità di attenzione sarebbe minore di quella di un pesce rosso, animale che da sempre è emblema di scarsa memoria. Ad annunciarlo è uno studio condotto da Microsoft in Canada, secondo il quale l’uso eccessivo e simultaneo di dispositivi elettronici come smartphone e tablet ha abbassato la nostra soglia di attenzione ad appena otto secondi, uno in meno rispetto a quella dei pesci rossi.

Le ricerche sono state effettuate su un campione di duemila intervistati e centododici soggetti canadesi che si sono sottoposti spontaneamente all’elettroencefalogramma. Il risultato è stato scioccante: in quindici anni il tempo medio di concentrazione dell’essere umano è sceso di quattro secondi, passando dai dodici del 2000 a i quattro del 2015.

A causare questa brusca diminuzione sarebbe stata proprio l’abitudine al “multitasking” e, soprattutto, la dipendenza dai social network, che ci ha portato a passare da un’informazione all’altra talmente velocemente da non consentirci la giusta concentrazione.

Ma perché siamo sempre più schiavi del web? Secondo i ricercatori dipenderebbe dal cervello, che una volta “alimentato” con determinati stimoli, ne diventa succube, quasi fosse una droga. Questo ci porta a stare sempre “attaccati” ai nostri smartphone, persino prima di andare a dormire. Tuttavia, questa dipendenza non comporta soltanto cattive conseguenze: l’essere “multitasking”, infatti, ci consente di pensare e di fare più cose nello stesso momento, permettendo inoltre di riuscire a catalogare e selezionare le informazioni in maniera più veloce rispetto al passato.

 

 

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