Bardo, “Touil in Italia il giorno della strage” | Alfano: “Non era considerato pericoloso”

di Redazione

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Bardo, “Touil in Italia il giorno della strage” | Alfano: “Non era considerato pericoloso”

| giovedì 21 Maggio 2015 - 10:26

Il 18 marzo scorso, il giorno della strage al Museo del Bardo, Abdelmajid Touil, 22 anni, detto Abdallah, il marocchino arrestato ieri a Gaggiano in provincia di Milano, sarebbe stato in Italia. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti.

Stando ai primi accertamenti, a detta di inquirenti e investigatori, al momento, emerge un quadro compatibile con la presenza del marocchino di 22 anni nel nostro Paese nel giorno della strage, il 18 marzo scorso, e nei giorni immediatamente precedenti e successivi. E questo porterebbe ad escludere, quasi con certezza, che il giovane abbia avuto un ruolo da esecutore materiale nell’attentato in cui morirono 24 persone, tra cui 4 italiani.

A rafforzare questa ricostruzione, ci sono, da quanto si è appreso, non solo le parole a verbale di alcuni insegnanti della scuola di italiano di Trezzano sul Naviglio (Milano), frequentata dal marocchino, ma anche i registri delle presenze in classe sequestrati dagli investigatori. Registri dai quali risulterebbe presente alle lezioni sia giovedì 19 marzo che lunedì 16 o martedì 17 marzo. Un quadro, quindi, compatibile, secondo gli inquirenti, con la sua presenza nel nostro Paese quando si è verificata la strage a Tunisi. Sono, comunque, in corso verifiche per capire se Touil abbia avuto o meno un ruolo nella pianificazione e nella preparazione dell’attentato e di quale tipo e da dove.

Anche secondo la famiglia del giovane marocchino, arrestato in Italia, Touil era in Italia in quei giorni e frequentava la scuola di italiano, a Trezzano, un’informazione confermata anche dai suoi insegnanti.

Il marocchino, come segnalato dalla banca dati della polizia e da una foto dell’agenzia di stampa Ansa che lo ritrae, era arrivato a Porto Empedocle dopo la traversata insieme ad altri migranti su un barcone di 15 metri, con 639 persone affastellate una sull’altra, intercettato dalla nave Orione, pattugliatore della Marina Militare, e scortato fino allo scalo siciliano. I marocchini a bordo dell’imbarcazione sono 79 e uno di questi è proprio Touil.

Con il Marocco, paese d’origine del presunto attentatore del museo del Bardo, non esiste trattato sull’immigrazione, e così l’uomo riceve il “foglio di via” che imporrebbe di lasciare il territorio nazionale italiano entro quindici giorni.

“Mai escluso che l’Italia non sia a rischio terrorismo”, ha detto il ministero dell’Interno , Angelino Alfano, durante l’informativa alla Camera sull’arresto del marocchino. “Anzi abbiamo sempre detto che l’allerta è elevatissima, anche sull’uso dei barconi per l’infiltrazione di terroristi, pur se finora mancavano riscontri”, ha aggiunto.

“Touil non era considerato pericoloso o a rischio di terrorismo né dalla polizia tunisina né da quella italiana. Solo dopo la strage del Bardo, Touil assume il profilo di terrorista. Sia Aisi sia Aise ne inseriscono il nome tra i sospettati mentre il tribunale tunisino emette mandato di arresto internazionale”, ha precisato Alfano durante il suo discorso.

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