Calcioscommesse, arrivano le prime scarcerazioni

di Redazione

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Calcioscommesse, arrivano le prime scarcerazioni

| venerdì 22 Maggio 2015 - 17:58

Il Gip di Catanzaro si è espresso per la  non convalida del fermo e dichiarazione di incompetenza territoriale sui singoli episodi, con trasmissione degli atti ad altro ufficio giudiziario. Il giudice per le indagini preliminari si è espresso sulle posizioni di Felice Bellini, ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia, e del suo uomo di fiducia Sebastiano La Ferla, sottoposti a fermo martedì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Dda catanzarese sul calcioscommesse.

Il gip, accogliendo per Bellini le richieste dei suoi legali, gli avvocati Arturo Bova e Antonio Lomonaco – decisione poi estesa anche a La Ferla – ha ritenuto che per gli episodi contestati ai due indagati (la combine di tre partite) non essendo stato contestato il reato associativo, è competente il Tribunale di Lamezia. I due indagati sono stati quindi scarcerati.

La Società Vigor Lamezia Calcio, in una nota, “in merito alle notizie riportate nell’ambito dell’operazione “Dirty Soccer”, evidenzia la sua assoluta estraneità a qualsiasi eventuale ipotesi illecita che possa direttamente o indirettamente coinvolgerla”. La società “precisa che il presidente Claudio Arpaia ha richiesto il rilascio di copia degli atti relativi al procedimento penale e formalizzerá immediata richiesta di essere sottoposto ad interrogatorio per chiarire in tempi rapidissimi la sua assoluta estraneità all’ipotesi di reato contestata”. La Vigor Lamezia, poi, afferma che Felice Bellini “non riveste alcuna carica all’interno della società, né riveste quella indicata di responsabile marketing. Gli sviluppi della vicenda dimostreranno senza ombra di dubbio l’estraneità e la Vigor Lamezia difenderà in ogni sede e in ogni ambito la linearità dei suoi comportamenti, da sempre unanimemente riconosciuta”.

Inoltre è stato scarcerato su decisione del gip Francesco Meloni, Ninni Corda, l’allenatore del Barletta, coinvolto anche lui nell’inchiesta “Dirty Soccer” della procura di Catanzaro. Tre le partite del Barletta in cui, secondo l’accusa Corda avrebbe facilitato la combine: Barletta-Catanzaro, Aversa-Barletta, Barletta Vigor Lamezia. Ieri davanti al giudice, Corda aveva risposto a tutte le domande e respinto le accuse di frode sportiva. Subito dopo l’interrogatorio i suoi legali, gli avvocati Paolo Lavagnino e Alain Barbera, avevano presentato istanza di scarcerazione.

Questa mattina invece il Gip del tribunale di Venezia ha concesso la misura degli arresti domiciliari all’ex capo dell’area tecnica dell’Aquila Calcio, Ercole Di Nicola, fermato due giorni fa a Venezia nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro. Di Nicola tornerà nella sua casa in provincia di Teramo accompagnato dal suo avvocato, Libera D’Amelio; il viaggio sarà come ha sottolineato lo stesso avvocato “senza scorta”. “Eravamo fiduciosi e questo è un piccolo passo verso l’accertamento della verità”, ha spiegato il legale del foro di Teramo.

Il gip del tribunale di Venezia Barbara Lancieri non ha solo concesso i domiciliari all’ex capo area dell’Aquila calcio, rinchiuso per due giorni, ma ha alleggerito molto la posizione dell’ex tesserato della società rossoblù: il giudice ha ritenuto insussistente l’accusa più grave, quella dell’associazione a delinquere, non ha ritenuto che ci fossero elementi per la convalida del fermo ed inoltre ha stabilito che si ridetermini la competenza territoriale alla luce del venir meno dell’associazione che secondo il pm si sarebbe consumata a Catanzaro. A renderlo noto il  legale di Di Nicola, Libera d’Amelio. Respinta, invece, l’istanza di arresti domiciliari per un altro personaggio finito nell’inchiesta, l’albanese Edmond Nerjaku, accusato oltre che di frode sportiva anche di estorsione.

Intanto potrebbe ricevere nuovo impulso già dall’inizio della prossima settimana, l’inchiesta della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse. I magistrati, infatti, sono in attesa di ricevere gli atti dai tribunali dei luoghi dove sono stati sottoposti a fermo gli indagati ed il materiale recuperato nel corso delle perquisizioni. Cosa che dovrebbe avvenire, appunto tra lunedì e martedì. L’attenzione degli inquirenti e degli investigatori della squadra mobile si concentrerà soprattutto sui verbali di quegli indagati che hanno risposto al gip in sede di interrogatorio di garanzia. Alcuni di loro, infatti, hanno già fatto le prime ammissioni di responsabilità in merito alle combine di partite e non è da escludere che ciò possa essere il preludio di una collaborazione con gli inquirenti. I magistrati catanzaresi contano poi di trovare riscontri e nuovi impulsi investigativi, anche dal materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni.

 

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