Squadra mobile, tutti contro Sabatini | Ardenzi recupera il rapporto con la figlia

di Azzurra Sichera

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Squadra mobile, tutti contro Sabatini | Ardenzi recupera il rapporto con la figlia

| lunedì 01 Giugno 2015 - 20:58

Squadra mobile, settima puntata

Ardenzi e Vitale si chiedono che fine abbia fatto Lele Bianchi: ancora non sanno che è stato ucciso da Sabatini e la sua amante, la qual dal canto suo ha invitato Claudio a trovare il tablet di Bianchi dove ci sono tutte le informazioni sul prossimo carico di droga (nella scorsa puntata Bianchi aveva dato il tablet alla compagna incinta, ndr).

Ma al commissariato arriva il poliziotto corrotto: “Da oggi si fa quello che dico io, perché da oggi sono io quello che comanda” dice Sabatini ad Ardenzi che ancora si chiede cosa, durante il suo interrogatorio, stava per dirgli Bianchi prima che venisse scarcerato.

Isabella fuori dal commissariato viene fermata da un uomo, un ex stalker che oggi indossa un braccialetto elettronico e vorrebbe portare al corso di autodifesa la sua esperienza. La poliziotta non accoglie la sua proposta ma decide con le sue allieve di provare a raccogliere più firme possibile per una petizione, per chiedere di inserire il braccialetto elettronico anche per chi non è stato colto in flagranza di reato. Dopo la lezione però, una ragazza viene avvicinata dall’ex compagno che le versa dell’acido in faccia.

Se Ardenzi è impegnato con un uomo che minaccia di uccidersi insieme ai suoi figli, alla mobile le indagini continuano. Il “Ciccio” di cui parlava Bianchi in realtà è Gaetano Clerici, un altro spacciatore che è stato ucciso il giorno del compleanno di Ardenzi. Roberto chiede a Roberta quali sono i reperti sui quali stanno lavorando: tra questi c’è anche un bottone, quel bottone che Sabatini aveva perso il giorno della festa di Ardenzi durante una colluttazione con Clerici. Il commissario all’epoca se n’era accorto e lo aveva schernito per il suo aspetto sempre “trasandato”. Sabatini però si era fatto furbo e aveva scambiato le prove: Ardenzi ovviamente non lo sa e decide di andare a controllare.

 

Tra le prove il commissario trova le foto della scena del crimine e il bottone repertato e si accorge che non combaciano. 

Intanto viene ritrovato il cadavere di Bianchi. “Pure questo hai fatto fuori…” commenta Ardenzi arrivando sul luogo del ritrovamento. Dopo di lui arriva Sabatini: “Qualsiasi cosa trovare avvisate me”. 

Squadra mobile, settima puntata

“Ardenzi non è più lo stesso da quando è morto Marcello, secondo me ha bisogno di un po’ d’aria” dice Sabatini alla Zaccardo mentre al tg passano le immagini di Ardenzi che è riuscito a salvare l’uomo che minacciava di darsi fuoco insieme ai suoi figli. Anche la Zaccardo sembra essere d’accordo.

Isabella riesce a prendere l’uomo che ha sfregiato con l’acido la sua allieva. Come al solito riesce a stento a trattenersi e dice a Riccardo: “Portalo via prima che lo ammazzo”. La poliziotta poi lancia online la petizione, ancora con le mani che le tremano.

Sabatini parla a Vitale del suo problema con l’alcol gli chiede di portargli le analisi del sangue ogni settimana. Poi si rivolge ad Ardenzi: “Perché non ti prendi un po’ di riposo, un periodo di ferie. Sei pieno di rancore, non hai più lucidità”. “Sei solo un infame, l’aggettivo che ti definisce alla perfezione” gli risponde Roberto. “Io sono il tuo superiore” ribatte Sabatini. “Sono contento che ti hanno promosso, così posso togliermi la soddisfazione di mandare a fanc*** un mio superiore” lo liquida il vice questore.

Sabatini poi decide di parlare con Riccardo: “Tutti i tuoi colleghi hanno qualcosa che non va, tu no. Ma adesso devi decidere da che parte vuoi stare, specie se vuoi fare carriera. Devi dirmi tutto quello che succede qui in questura, in cambio c’è un posto vacante alla narcotici. Pensaci” gli dice il “superiore”.

Roberto organizza una riunione con i suoi ma non in questura, meglio farla a casa sua. Ma nel frattempo c’è un nuovo caso delicato, un bambino ha scritto un tema che lascia intendere che possa essere vittima di abusi. Nel frattempo Mauretta è scomparsa. Roberto decide di chiamare Simone per sapere se sa dov’è e il ragazzo gli racconta tutto quello che è successo tra i due. Il commissario si chiede perché la figlia non gli ha detto niente e lui gli risponde: “Io so che ha provato a farlo ma tu non avevi mai tempo”. 

Squadra mobile, settima puntata

“Mio padre picchiava mia madre, un giorno durante un litigio ho deciso di mettermi in mezzo e da quel giorno per me è cambiato qualcosa” racconta Isabella alla ragazza che è stata sfregiata con l’acido e che adesso si vergogna anche ad uscire di casa.

Alla riunione a casa di Ardenzi Riccardo racconta che Sabatini gli ha chiesto di fare la spia e che lui gli ha fatto credere che ci stava per avere un vantaggio. Ardenzi comunica ai suoi che secondo lui Marcello aveva ragione e che da adesso bisogna muoversi con calma perché se Sabatini sospetta qualcosa sono guai. Nessuno però decide di fare un passo indietro. La squadra decide di entrare in casa del poliziotto corrotto: la prima mossa da fare è prendergli le chiavi e fare una copia. Il momento migliore è quando lui va al poligono: Riccardo e Sandro si offrono volontari e per poco non si fanno scoprire.

Riccardo poi ha un momento di confronto con Valeria alla quale dice di aver capito che deve mettere da parte i sentimenti che prova per lei. “Non posso darti quello che lui ti offre, siamo troppo diversi. Però in una cosa siamo simili: ti vogliamo felice” le dice mentre lei riesce solo a piangere. Subito dopo Riccardo incontra Sabatini e i due decidono di incontrarsi fuori.

Squadra mobile, settima puntata

Riccardo comunica ad Ardenzi che si vedrà con Sabatini e il vice questore avverte la squadra di approfittarne per entrare a casa del poliziotto corrotto. Nel frattempo però Isabella ha rintracciato il cellulare di Mauretta e Roberto scappa dalla figlia.

Riccardo dice a Sabatini che Ardenzi non ha prove e che si è gettato tutto alle spalle. Sabatini poi riceve una telefonata dalla fidanzata, alla quale dice di andare a casa. Casa dove sono entrati Salvo, Giacomo e Isabella alla ricerca di prove. I tre riescono a non farsi beccare, ma c’è mancato davvero poco questa volta.

  Roberto trova Mauretta; la ragazza si trova sul terrazzo dove è morta la madre. “Come facevo a dire a una bambina che sua madre era stata uccisa da una pazza? Non ci riesco nemmeno adesso che sei grande” dice piangendo Ardenzi. “Io l’ho fatto solo per proteggerti”. Finalmente i due riescono a parlare. Isabella decide di uscire con il ragazzo che l’aveva fermata fuori dalla questura, l’ex stalker. Rientrata a casa riceve una telefonata da Giulio, il suo ex, ma preferisce non rispondere. La sua petizione intanto, ha raccolto più di sei mila firme.

Sabatini torna a casa e la fidanzata gli racconta che ha rintracciato la fidanzata di Bianchi e che l’ha convinta a darle il tablet l’indomani. I due progettano una nuova vita insieme dopo questo “carico”.

 

 

 

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