Usa, investì un’italiana a Venice Beach/VIDEO | Il Tribunale lo condanna per omicidio

di Redazione

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Usa, investì un’italiana a Venice Beach/VIDEO | Il Tribunale lo condanna per omicidio

| sabato 06 Giugno 2015 - 16:27

Uccise l’imprenditrice bolognese Alice Gruppioni, 32 anni, a Venice Beach in California, per il viaggio di nozze il 3 agosto del 2013. Per questo motivo il  tribunale di Los Angeles ha ritenuto colpevole Nathan Campbell, un vagabondo pregiudicato di 39 anni del Colorado, drogato e alcolizzato, che investì con la sua auto l’italiana ferendo anche altre 17 persone.

La lettura della sentenza è prevista per il 5 agosto: la giuria ha indicato il carcere a vita per l’omicidio e 35 anni per gli altri capi di imputazione. Secondo la Corte, infatti, Campbell è colpevole di omicidio di secondo grado. L’uomo avrebbe provocato l’incidente e la morte di Alice Gruppioni perché infuriato. Aveva dato 35 dollari a uno spacciatore per comprare metanfetamine per sé e un amico, ma il venditore era sparito con i soldi. Per la rabbia l’uomo era entrato con la sua auto sul lungomare e aveva investito volontariamente pedoni e ambulanti.

“Diglielo, ci passo sopra a quelli li'”, aveva detto a un clochard prima di salire in macchina. Alice Gruppioni era una dirigente del gruppo Sira di Pianoro, in provincia di Bologna e figlia del manager della stessa azienda Valerio Gruppioni, già vicepresidente del Bologna. Si era sposata il 20 luglio con Christian Casadei, architetto di Cesena, e si trovava a Venice Beach in viaggio di nozze. Il 3 agosto era il loro ultimo giorno negli Stati Uniti. Di fronte al tribunale di Los Angeles, Christian aveva raccontato, trattenendo a stento le lacrime, di come Alice era stata investita dall’auto di Campbell mentre lui cercava di tirarla in un portone. Era rimasta per qualche centinaio di metri aggrappata al cofano, poi era caduta a terra, battendo la testa e riportando un trauma cranico fatale. Era morta li’ sul posto, fra le braccia del marito. Campbell era fuggito, ma si era arreso alla polizia due ore dopo a Santa Monica. La famiglia Gruppioni ha intentato una causa civile contro la contea di Venice Beach, accusandola di non aver protetto adeguatamente il marciapiede del lungomare dalle intrusioni di veicoli.

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