Agnelli: “La Juventus riparte da Berlino” | Cresce il fatturato, cresceranno gli investimenti

di Redazione

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Agnelli: “La Juventus riparte da Berlino” | Cresce il fatturato, cresceranno gli investimenti

| lunedì 08 Giugno 2015 - 10:38

Andrea Agnelli è orgoglioso della sua Juve. Intervenuto in conferenza stampa, il presidente bianconero ha fatto intendere che nemmeno la finale di Champions persa contro il Barça può scalfire una stagione da lui stesso definita ‘straordinaria’: “Abbiamo chiuso un anno che ci rende estremamente orgogliosi. Alcune riflessioni sull’annata le farei partendo dalla fine per arrivare all’inizio di questa annata. Usciamo con delle sensazioni sicuramente miste dalla partita di Berlino”, afferma.

Poi si spiega meglio: “È chiaro che quando uno gioca una finale di Champions League la gioca assolutamente per vincerla, così come qualsiasi partita che la Juventus gioca la gioca per vincere. Quando penso alla storia europea della Juventus, credo che la dimensione sia tornata quella che tutti quanti noi ci auspichiamo”, sostiene Agnelli.

Il dato che vede oggi la Juve come la squadra con il maggior numero di finali perse non impensierisce più di tanto il numero uno bianconero: “È vero, lo avete scritto e commentato in tanti, però intanto in finale ci siamo andati e questa è una cosa che conta, la Juventus ha giocato 8 finali di Champions League”, ribadisce con orgoglio.

Grande occasione persa contro i catalani? : “Non è la partita dell’altro ieri che ci deve lasciar del rammarico per il risultato che abbiamo ottenuto – sostiene – ci sono altre finali se guardo la nostra storia che sarebbero dovute finire in maniera diversa e le aspettative erano diverse: penso alla finale di Manchester, di Atene, di Monaco, quelle sono partite che sicuramente ci lasciano l’amaro in bocca, ma quando penso alla partita con l’Ajax o a quella dell’altro ieri sera, erano partite che non erano così scontate, che si sarebbero potute anche perdere”, il pensiero di Agnelli.

Insomma, ci sta di perdere contro questo Barça, l’importante è ripartire con convinzione: “La prestazione della squadra a Berlino è un ottimo punto di partenza per il futuro, una partita che è seguita ad un percorso importante, le svolte in questa stagione a livello europeo credo siano state la partita di Dortmund e la semifinale col Real Madrid, che ci ha permesso di giocare una partita con il Barcellona a viso aperto”, il bilancio del patron bianconero.

“Una partita – continua – in cui abbiamo subito un gol dopo pochi minuti che avrebbe potuto uccidere qualsiasi altra squadra. Invece la squadra ha reagito, ha pareggiato, ha giocato 20 minuti esaltanti ed è stata una partita che avremmo potuto vincere. Poi ci sono episodi che non sono stati favorevoli e hanno permesso al Barcellona di segnare un gol in contropiede che ha chiuso la partita”, sottolinea.

L’obiettivo è centrare la nona finale, ma sarà dura: “Io non posso fare altro che pensare a questo percorso europeo e porlo a tutti noi come punto di partenza per il futuro, un futuro che a livello europeo non deve assolutamente far pensare che, poiché Milano è vicina ed è comodo arrivarci, noi l’anno prossimo giocheremo sicuramente la finale di Champions League a Milano”, precisa.

“Arrivare a giocare una partita come la finale di Champions League è durissimo per tutti – aggiunge – infatti ogni anno le finaliste cambiano”. Una mano ad Agnelli e alla sua Juve, però, potrebbe arrivare dal tesoretto incrementato dal raggiungimento della finale di Berlino: “Il risultato di 315 milioni di fatturato a fine stagione 2013-14 ci permette di affrontare grandi potenze europee sul campo”, conclude il presidente bianconero.

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