Stop alla “Uber-pop”, il tribunale conferma | Si tratta di “concorrenza sleale”

di Redazione

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Stop alla “Uber-pop”, il tribunale conferma | Si tratta di “concorrenza sleale”

| mercoledì 10 Giugno 2015 - 12:44

Il tribunale di Milano ha respinto l’istanza di sospensione del blocco della App “Uber-pop”. La richiesta era stata presentata dalla multinazionale americana dopo il provvedimento dello scorso 26 maggio, che aveva inibito il servizio per concorrenza sleale. L’ordinanza di inibitoria è “immediatamente esecutiva”: la società deve quindi disattivare il servizio entro oggi.

Il presidente della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Marina Tavassi, ha confermato l’ordinanza con cui il giudice della stessa sezione, Claudio Marangoni, aveva inibito, lo scorso 26 maggio,in via cautelare ed urgente, a tutte le società del gruppo, l’utilizzo del servizio per “concorrenza sleale” nei confronti dei taxi.

Le organizzazioni sindacali e di categoria dei tassisti e dei radiotaxi avevano chiesto l’oscuramento di Uber-pop e l’inibitoria del servizio in quanto la multinazionale avrebbe fatto “concorrenza sleale” riuscendo a praticare tariffe più basse con autisti senza licenza. Questa tesi è stata accolta dal magistrato. Secondo il giudice, infatti, la app Uber-pop, senza sostenere i “costi” di cui si devono fare carico per legge i tassisti, dalla licenza al “tassametro” e per concludere con l’assicurazione per “usi professionali”, avrebbe posto in essere  una “concorrenza sleale”, riuscendo a praticare “tariffe” più basse e ad accaparrarsi più clienti.

Se entro oggi la app non verrà disattivata, scatterà una penale di 20mila euro al giorno.

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