“Italia ha un piano per B per i migranti se l’Europa non ci ascolta”. Parola di Matteo Renzi che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha delineato la strategia del Governo sul tema dell’immigrazione. “Nei prossimi giorni – ha detto Renzi – ci giochiamo molto dell’identità europea e la nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore. Se il Consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa”, ha sottolineato il premier.
Ed ha aggiunto: “Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea. Per questo vedrò nei prossimi giorni Hollande e Cameron e riparlerò con Juncker e Merkel. In Europa va cambiato il principio sancito da Dublino II e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo”, ha spiegato il presidente del Consiglio puntualizzando che “la comunità internazionale è responsabile di ciò che accade in Libia in ragione dell’intervento di 4 anni fa e della scarsa attenzione successivamente dedicata al tema. Se la Libia non trova un assetto istituzionale, diventa la calamita per fanatici e terroristi e dunque ci stiamo giocando una partita di portata storica”.
Secondo Renzi “le risposte che l’Europa sta dando sono insufficienti. Redistribuire solo 24.000 persone è quasi una provocazione” anche perché i numeri aggiornati dal Viminale e dalla Farnesina parlano di 180-200 mila migranti in arrivo quest’anno. A questo punto appare chiaro che il piano basato sui 24 mila richiedenti asilo è distante anni luce dalla realtà del fenomeno e che Francia e Germania, i Paersi verso i quali si rivolgerà il premier al prossimo Consiglio europeo, devono finalmente assumersi in pieno le loro responsabilità.
