Approda domani pomeriggio in aula al Senato, tra le proteste dell’opposizione, il ddl sulla riforma della scuola. La mediazione in Commissione Istruzione è fallita e dunque domani in Aula verrà chiesta la fiducia senza la discussione preventiva sugli emendamenti ma probabilmente il voto finale scatterà giovedì.

Nel maxiemendamento si prevede che le prime 100.000 assunzioni vengano fatte entro agosto, ma con le vecchie regole: la chiamata diretta dei prof dai nuovi albi territoriali scatterà solo dal 2016-2017. Slitta da ottobre a dicembre il concorso “per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali», per la “copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio”, recita la norma che andrà al Senato.

Tutto confermato per i dirigenti scolastici che saranno valutati, su base triennale, in base al miglioramento degli studenti, alla valorizzazione del personale e alle competenze organizzative. A valutare i docenti invece saranno non più solo docenti, genitori e studenti ma anche un componente esterno indicato dall’Ufficio scolastico regionale. Anche gli idonei al concorso del 2012 verranno inseriti nel piano di assunzioni, fissato un tetto di 100.000 euro per le erogazioni liberali dei privati alle scuole,  Il testo della riforma dovrà poi passare alla camera per l’ultimo esame.