Texas, sfida alla Corte Suprema per le nozze gay | “I funzionari possono dire no per motivi religiosi”

di Redazione

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Texas, sfida alla Corte Suprema per le nozze gay | “I funzionari possono dire no per motivi religiosi”

| lunedì 29 Giugno 2015 - 10:18

Lo Stato conservatore del Texas sfida apertamente la Corte Suprema degli Stati Uniti. In Texas i funzionari comunali potranno continuare a rifiutarsi di celebrare e trascrivere nozze tra persone dello stesso sesso nonostante la sentenza dei 9 giudici di Washington che solo venerdì scorso avevano annullato a livello federale ogni distinzione tra matrimoni etero e gay.

Lo ha deciso il ministro della Giustizia dello Stato, Ken Paxton, spiegando che centinaia di di funzionari pubblici hanno chiesto di ottenere istruzioni su come applicare una decisione illegale e viziata di una corte di “attivisti”. Per Paxton mentre la Corte Suprema ha “creato” un nuovo diritto costituzionale, questa non può annullare o porre in dubbio il Primo Emendamento della costituzione che regola, oltre alla libertà di espressione, anche quella di manifestare liberamente la propria religione.

“Gli addetti alle nozze delle contee e i loro impiegati conservano le loro libertà religiose e quindi possono rifiutarsi per motivi religiosi di concedere una licenza di matrimonio a persone dello stesso sesso”, ha scritto Paxton, aggiungendo che “il governo non può obbligarli a celebrare cerimonie tra persone dello stesso sesso se queste sono contrarie alla loro religione”.

Il ministro della Giustizia texano non nasconde che i funzionari che si rifiuteranno di celebrare i matrimoni gay potranno essere denunciati ma, ha garantito, godranno di un forte sostegno legale: “Numerosi avvocati sono pronti ad assistere i loro diritti religiosi gratis ed io personalmente farò tutto quanto in mio potere per difenderli”.

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