Scandalo Catania, Pulvirenti e Cosentino ottengono la revoca dei domiciliari

di Redazione

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Scandalo Catania, Pulvirenti e Cosentino ottengono la revoca dei domiciliari

| venerdì 03 Luglio 2015 - 10:47

Il Gip Fabio Di Giacomo ha deciso di revocare gli arresti domiciliari all’ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, e all’ex amministratore delegato del club etneo, Pablo Cosentino, ritenendo attenuate le esigenze cautelari dopo le loro dimissioni dai rispettivi incarichi.

I due, ai domiciliari dal 23 giugno scorso, insieme ad altre sei persone, per truffa e frode sportiva, hanno l’obbligo di firma 4 giorni a settimana in un ufficio della polizia di Stato e il divieto di espatrio, e per questo motivo gli sono stati ritirati i passaporti.

Accolta dunque la richiesta avanzata dai legali dei due indagati, che avevano presentato un’istanza di revoca degli arresti domiciliari imposti ai loro assistiti nell’ambito dell’inchiesta ‘I Treni del Gol’.

Al cospetto del Gip, Pulvirenti aveva ammesso di aver comprato 5 partite dello scorso torneo cadetto nel tentativo di salvare dalla retrocessione la propria squadra, mentre Cosentino, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si era detto estraneo alla vicenda.

“Il quadro indiziario” realizzato dalle indagini della polizia di Stato, anche alla luce degli interrogatori di garanzia, deve “ritenersi rafforzato”, a “differenza delle esigenze cautelari” che appaiono “indubbiamente ridimensionate”. Restano invece “immutate” per altri quattro indagati. Lo scrive il Gip Sebastiano Di Giacomo Barbagallo, nel provvedimento con il quale dispone la revoca degli arresti domiciliari.

Pulvirenti, scrive il Gip, ha ammesso di avere pagato 100 mila euro ciascuno per le partite vinte con Varese e Trapani, e 50 mila euro ciascuno per ottenere il successo su Latina e Ternana. L’allora presidente del Catania, rileva il Giudice per le indagini preliminari, “nonostante i dubbi” avrebbe continuato i “pagamenti per il timore che i personaggi coinvolti nella vicenda potessero utilizzare il medesimo metodo ai danni della sua squadra”, vista la “riconosciuta capacità degli stessi di alterare, contattando di volta in volta i giocatori, i risultati delle partite”.

Lo stesso Pulvirenti si era rivolto in autunno a uno degli indagati, l’imprenditore Impellizzeri, per “un consiglio e, soprattutto, una chiave di lettura sui risultati negativi, altrimenti inspiegabili della propria squadra”. Il Gip ritiene attenuate le esigenze cautelari per Pulvirenti e Cosentino, dato che è da ritenere “cessato il rapporto associativo” e la reiterazione del reato. Per entrambi, però, il Giudice ritiene “sussistere il pericolo concreto e attuale di fuga”. Per questo gli ha ritirato i passaporti e imposto il divieto di espatrio e l’obbligo di presentarsi alla polizia di Stato la mattina di lunedì, mercoledì e venerdì, ma anche la sera del sabato.

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