La “Buona scuola”, ecco le novità della riforma | Dalle nuove assunzioni ai “presidi-sindaci”

di Redazione

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La “Buona scuola”, ecco le novità della riforma | Dalle nuove assunzioni ai “presidi-sindaci”

| giovedì 09 Luglio 2015 - 14:32

La scuola italiana si prepara a cambiare volto. Le novità introdotte dalla riforma “Buona scuola”, approvato oggi dalla Camera, si preannunciano infatti corpose. Dai nuovi poteri dei presidi, ai piani dell’offerta formativa (Pof) che diventeranno triennali: ecco in sintesi i punti principali della riforma voluta dal ministro Stefania Giannini.

NUOVE ASSUNZIONI. Prenderà il via lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento e quelle di merito (vincitori e idonei concorso 2012). I docenti occuperanno posti vacanti e disponibili in organico di diritto (circa 48 mila, entro settembre) e posti di potenziamento (oltre 50 mila, da settembre). Secondo il Ministero, ogni istituto avrà a disposizione una media di 7 docenti in più. Le prossime assunzioni avverranno per concorso: il primo bando è previsto entro il prossimo 1 dicembre e saranno valorizzati titoli e servizio.

PRESIDI-SINDACI. I dirigenti scolastici dovranno essere i promotori del Pof e dal 2016 potranno scegliere la squadra di docenti per realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei docenti avverrà all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. I presidi dovranno rendere pubbliche tutte le informazioni sugli incarichi conferiti e il loro operato sarà sottoposto a valutazione, sulla base di criteri nazionali uguali per tutti. Il risultato influirà anche sulla retribuzione aggiuntiva.

PREMI AI DOCENTI – Dal 2016 sarà istituito un fondo da 200 milioni di euro l’anno per la valorizzazione del merito dei docenti. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un nucleo di valutazione composto da: preside (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale.

SCHOOL BONUS E DETRAZIONI PER LE SCUOLE PARITARIE – Chi farà donazioni a favore delle scuole avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. Sono previsti un limite massimo di 100 mila euro per le donazioni e un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali. Scatta infine la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria.

LA CARD PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI – È un voucher di 500 euro l’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria ed è finanziata con uno stanziamento strutturale di 40 milioni di euro l’anno.

PIÙ ARTE, MUSICA E LINGUE STRANIERE IN CLASSE – Si prevede un potenziamento dell’offerta formativa per gli studenti. A partire dalle competenze linguistiche: l’Italiano per quelli stranieri e l’Inglese per tutti. Potenziate anche Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie e competenze digitali. Alle superiori il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali in risposta alle esigenze dei loro ragazzi.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO – Sono previste almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e professionali e 200 in quello dei licei. Ogni anno verranno stanziati 100 milioni di euro. L’alternanza si farà in azienda, in enti pubblici e musei, anche d’estate e all’estero. Saranno istituiti una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e un Registro nazionale dell’alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi percorsi. Per quanto riguarda gli Istituti tecnici superiori, una parte dei fondi statali sarà legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro.

NUOVA EDILIZIA SCOLASTICA – La riforma prevede un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di scuole altamente innovative e un investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole. Saranno stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti.

INFANZIA E DIRITTO STUDIO DELEGATE A GOVERNO – La riforma assegna la delega al Governo a legiferare, tra l’altro, su formazione in ingresso dei docenti, diritto allo studio, riordino delle norme in materia di scuola, promozione dell’inclusione scolastica, modalità di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni. Sarà potenziata infine la Carta dello Studente

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