Inchiesta sull’Ilva, 47 rinviati a giudizio | C’è anche Vendola: “Delusione e amarezza”

di Redazione

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Inchiesta sull’Ilva, 47 rinviati a giudizio | C’è anche Vendola: “Delusione e amarezza”

| giovedì 23 Luglio 2015 - 14:37

Il gup del tribunale di Taranto ha rinviato a giudizio 44 persone fisiche e tre società per l’inchiesta “Ambiente Svenduto” sul presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva. Tra gli imputati c’è anche l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola accusato di concussione aggravata.  Il processo inizierà il 20 ottobre prossimo dinanzi alla Corte di assise di Taranto.

Vendola è accusato di aver fatto pressioni sull’Arpa perché favorisse i piani dell’acciaieria. In questo modo, sostiene la Procura, Vendola avrebbe consentito all’azienda di continuare a produrre senza riduzioni di emissioni inquinanti, come invece suggerito dall’Arpa in una nota del 21 giugno 2010 stilata dopo una campionatura che aveva rilevato picchi di benzoapirene.

“Non sarei sincero se dicessi, come si usa fare in queste circostanze, che sono sereno. Sento come insopportabile la ferita che mi viene inferta da un’accusa che cancella la verità storica dei fatti: quella verità è scritta in migliaia di atti, di documenti, di fatti”. Così Vendola replica alla decisione del giudice di Taranto. “Io ho rappresentato la prima e l’unica classe dirigente che ha sfidato l’onnipotenza dell’Ilva – prosegue l’ex governatore della Puglia- e che ha prodotto leggi regionali all’avanguardia per il contrasto dell’inquinamento ambientale a Taranto. L’unica mia colpa è di aver cercato di costruire un doveroso equilibrio tra diritto alla salute e diritto al lavoro: ma non credo che questo sia un reato. Mi aspettavo che l’inconsistenza del teorema accusatorio producesse il mio proscioglimento già a conclusione dell’udienza preliminare. Per chi come me crede nei valori della giustizia e della legalità oggi è un giorno di delusione e di amarezza. Ma vado a processo con la coscienza pulita di chi sa di aver sempre operato per il bene comune”.

Assolti, invece, l’ex assessore all’Ambiente e magistrato Lorenzo Nicastro, Donato Perrini e Giovanni Bardaro. Condannati il sacerdote Marco Gerardo a 10 mesi e Roberto Primerano a 3 anno e 4 mesi. Tutti e cinque avevano chiesto il giudizio con il rito abbreviato. preliminare.

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