Tagli alla Sanità, 208 esami “inutili” | Sindacati sul piede di guerra

di Redazione

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Tagli alla Sanità, 208 esami “inutili” | Sindacati sul piede di guerra

| mercoledì 23 Settembre 2015 - 16:01

Sono 208 le prestazioni sanitarie considerate “inappropriate” che verranno riviste dal ministero della Salute. Dall’estrazione e ricostruzione dei denti alla radiologia diagnostica comprendente risonanze e tomografie, dalle prestazioni di laboratorio come l’esame del colesterolo alla medicina nucleare e gli esami di genetica. Tutti esami e prestazioni finiti sotto ‘stretta osservazione’ con il provvedimento in preparazione che si tradurrà in un decreto che vuole evitare esami ritenuti inutili, ovvero che costano ogni anno al Servizio sanitario nazionale circa 13 miliardi di euro.

Il documento provvisorio, consegnato ai sindacati medici dal ministro Beatrice Lorenzin in occasione di una riunione tecnica al dicastero, ‘infoltisce’ dunque la lista degli esami ‘sorvegliati speciali’ rispetto alla prima bozza resa nota dai sindacati prima della pausa estiva e che indicava 180 prestazioni. Il documento precisa dunque, accanto ad ogni prestazione citata, le ‘condizioni di erogabilità, ovvero i criteri in base ai quali il medico può prescrivere al paziente quella determinata prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale.

I sindacati medici alzano gli scudi contro il provvedimento allo studio del ministero della Salute per tagliare gli esami inutili prevedendo anche una sanzione pecuniaria per i camici bianchi in caso di prescrizioni inappropriate: all’indomani dell’incontro con il ministro Beatrice Lorenzin per confrontarsi sul documento, i camici bianchi annunciano dunque l’intenzione di andare verso lo sciopero nazionale, mentre il ministro difende le misure in preparazione precisando che non si tratta di una ”caccia al medico” e che le sanzioni sono previste solo in casi provati.

In realtà la ‘tabella di marcia’ per la messa a punto del provvedimento, che si tradurrà in un decreto, prevede ancora spazi di confronto: entro venerdì i sindacati potranno infatti presentare delle osservazioni ed il Consiglio Superiore di Sanità fornirà ulteriori chiarimenti.Poi, il provvedimento passerà alla Conferenza Stato-Regioni.

Ma i camici bianchi sono già sul piede di guerra: si tratta di un decreto “sbagliato” contro il quale “è già in atto una mobilitazione che potrebbe portare anche a uno sciopero di tutto il mondo della sanità italiana. Lo Stato si sostituisce al giudizio del professionista, assumendone le prerogative, a prescindere dal malato”, annuncia Costantino Troise, segretario dell’Anaao, il maggior sindacato dei medici dirigenti. Pronta alla mobilitazione unitaria ”a difesa del Servizio sanitario nazionale e contro tagli camuffati come mancati aumenti o risparmi” si dice anche la Fp-Cgil Medici, e la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) annuncia che si va verso una manifestazione nazionale dell’intera categoria a novembre per portare alla luce le ”enormi criticità del Ssn”. La soluzione proposta da Lorenzin è ”inaccettabile” anche per l’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi), mentre le associazioni di cittadini e pazienti ”sono pronte ad unire le loro forze con i sindacati medici” afferma Cittadinanzattiva.

Lorenzin, da parte sua, ribadisce la ratio del provvedimento: “Molti esami che prescrivevano i medici sono stati tagliati perche’ inutili, anzi precisamente sono stati tagliati per fare spazio all’appropriatezza della prescrizione diagnostica, si fanno solo le diagnosi che servono e non quelle che non sono realmente necessarie, l’eccesso costa 13 miliardi allo Stato che invece potrebbero nel tempo essere redistribuiti nel Ssn”. Ed aggiunge: ”La sanzione scatta sulla parte accessoria dello stipendio del medico dopo un contraddittorio, ma non parliamo di un singolo caso di errore”. Anche il Codacons difende il provvedimento, criticando l’annuncio di un probabile sciopero: ”i medici sbagliano, perchè i tagli agli sprechi – afferma – partono proprio dall’eliminazione degli esami inutili”.

E mentre i medici annunciano proteste ‘forti’, il governo fa sapere – come ribadito anche ieri da Lorenzin – che l’attesa norma sulla colpa medica per ridurre le cause nella Sanità a tutela degli stessi professionisti e contro la cosiddetta medicina difensiva, che ogni anno ha un costo di oltre 10 miliardi, sarà inserita nella legge di stabilità. Obiettivo è proprio aiutare i medici a difendersi dalle cause intentate da pazienti ma che si rivelano false nella quasi totalità dei casi.

 

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