Datagate, la Corte Ue punta il dito contro gli Usa | “I dati personali su Facebook non sono sicuri”

di Redazione

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Datagate, la Corte Ue punta il dito contro gli Usa | “I dati personali su Facebook non sono sicuri”

| martedì 06 Ottobre 2015 - 12:46

Si riaccende il dibattito sulla privacy dei dati personali pubblicati su Facebook. È scontro tra la Corte di giustizia dell’Unione europea e la Commissione Ue. La prima ha dichiarato non valida una decisione della seconda che riteneva sicura la conservazione negli Usa dei dati di utenti del social network residenti in Europa.

Per Lussemburgo, infatti, “una normativa come quella statunitense che consenta alle autorità pubbliche di accedere in maniera generalizzata al contenuto di comunicazioni elettroniche deve essere considerata lesiva del contenuto essenziale del diritto fondamentale al rispetto della vita privata”, in contrasto con i principi europei in materia di privacy.

La causa alla Corte Ue era stata intentata da un cittadino austriaco dopo il Datagate. Da qui la sentenza che invalida la decisione del 2000 della Commissione Ue, secondo la quale gli Stati Uniti garantiscono un adeguato livello di protezione dei dati personali.

Facebook raccoglie su un server in Irlanda i dati degli utenti europei e da lì li trasferisce negli Usa. Di conseguenza “il regime americano dell’approdo sicuro rende così possibili ingerenze da parte delle autorità pubbliche americane nei diritti fondamentali delle persone”, a detta della Corte.

La Commissione, invece, stabilendo in quella sua decisione del 2000 che gli Usa garantivano un adeguato livello di tutela della privacy, ha privato le autorità nazionali di controllo dei loro poteri.

 

 

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