Tangenti Rfi, le reazioni. Lo Voi: “Corruzione fenomeno pervasivo”

di Redazione

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Tangenti Rfi, le reazioni. Lo Voi: “Corruzione fenomeno pervasivo”

| giovedì 29 Ottobre 2015 - 13:54

L’operazione che ha portato all’arresto per tangenti di alcuni funzionari, tra cui il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, ha provocato numerose reazioni.

Franco Lo Voi, Procuratore di Palermo. “La corruzione ha assunto il carattere di un fenomeno pervasivo che mina la legittimità delle attività economiche, dei procedimenti amministrativi, impedisce la libera concorrenza e danneggia il mercato e i cittadini. Eravamo abituati a sequestrare il libro mastro con le richieste di pizzo nelle indagini sulle estorsioni mafiose. Ora ci imbattiamo in un fenomeno corruttivo che usa gli stessi metodi del racket. In questa indagine abbiamo trovato un libro mastro in cui l’imprenditore Massimo Campione annotava con puntualità le somme versate per agevolare l’iter amministrativo di una procedura di appalto e per procurarsi favori e intercessioni”.

Dino Petralia, procuratore aggiunto di Palermo: “Per contrastare la corruzione non bastano gli interventi giudiziari e preventivi ma servono strumenti normativi come quello dell’agente provocatore”.

Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons: “Episodi di questo tipo, oltre a rappresentare una vergogna per il Paese producono un danno agli utenti attraverso il servizio che viene loro reso, alterato da appalti truccati e concessi dietro pagamento di mazzette. Abbiamo deciso di costituirci parte offesa nell’inchiesta in rappresentanza della collettività sempre più umiliata dalla corruzione dilagante che esiste nel settore dei servizi pubblici”.

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, parla di smarrimento e amarezza: “Sarà la magistratura a consegnarci la verità ma dai segnali che si hanno provo inquietudine. Mi stupisce però chi si stupisce, perché le ambiguità nei meccanismi del sistema erano visibili. A parole ci stupiamo tutti, ma dal punto di vista dell’impegno pratico si fa fatica”.

Nello Musumeci, presidente commissione regionale antimafia: “Corruzione e tangenti meritano reazioni esemplari. Se sei un politico e vieni condannato, diventi incandidabile a vita; se sei un dipendente pubblico, vai sospeso fino al processo e licenziato se condannato; se fai l’imprenditore non devi avere più diritto a contrarre con la pubblica amministrazione. Non è poi così difficile”.

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