Palermo – Juventus, le pagelle. Applausi per Dybala e Vazquez, Pogba deve fare di più

di Guido Monastra

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Palermo – Juventus, le pagelle. Applausi per Dybala e Vazquez, Pogba deve fare di più

| domenica 29 Novembre 2015 - 22:38

Ecco le pagelle del match della 14° giornata di Serie A tra Palermo e Juventus (clicca qui per leggere la cronaca del match).

PALERMO: Sorrentino 6; Struna 6 (29′ s.t. Rispoli s.v.), Gonzalez 7, Goldaniga 7, Lazaar 6; Hiljemark 4,5 (14′ s.t. Quaison 5,5), Jajalo 5, Chochev 5; Brugman 5, Vazquez 7,5; Gilardino 5,5 (21′ s.t. Trajkovski 5,5). 

I MIGLIORI DEL PALERMO

Vazquez: Dove gira lui, gira la squadra. La prima mezz’ora è di grande eleganza ma tutta la gara è improntata alla sostanza: guadagfna falli, fa respirare la squadra, la fa salire di alcuni metri, prova la conclusione. Stavolta senza fronzoli. L’unico neo quella ammonizione per proteste che lo terrà fuori nella prossima partita.

Goldaniga: Ballardini lo rispolvera dalla soffitta e dopo la bella prova di Roma offre un’altra prova autorevole con un avversario ben più impegnativo. La Juve fatica a passare dal centro con azioni manovrate, di piede e di testa ribatte tutto quello che gli passa davanti. Spettacolare un suo recupero su Pogba al 92esimo.

Gonzalez: Forse è la presenza di Goldaniga accanto a lui: fatto sta che Gonzalez è tornato quello di una volta, prontissimo nell’anticipo, attento nella posizione e positivo sulle palle aeree.

I PEGGIORI DEL PALERMO

Brugman: Il ragazzo ha qualità, è giovane e si farà. E a quel punto cresceranno che i suoi voti in pagella. Lascia intravedere qualcosa ma è impalpabile.

Chochev: Agisce nella zona di Sturaro che non è il migliore della Juventus ma non incide mai. Presidia la zona con diligenza ma null’altro: mai una ripartenza o una giocata significativa.

Hiljemark: Da un  mese è in costante involuzione, unica attenuante il compito di copertura sulla fascia che non sembra essere il pezzo forte del suo repertorio. Con un centrocampo debole e la Juve in costante possesso di palla deve fare in pratica il difensore su Evra e spesso si fa tagliare dai lanci in diagonale.

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JUVENTUS: Buffon s.v.; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Cuadrado 6,5 (23′ s.t. Lichtsteiner 6), Marchisio 7, Sturaro 5,5, Pogba 5,5, Evra 6,5; Mandzukic 6 (21′ s.t. Morata s.v.), Dybala 7,5 (38′ s.t. Zaza 6,5).

I MIGLIORI DELLA JUVENTUS

Dybala: Doveva essere la sua partita e lo è stata, giocando peraltro in modo non molto diverso da come gli accadeva a Palermo. Gioca tanti palloni, a volte arretra a prendere palla e a distribuire il gioco, ha qualche giocata illuminante e il cross da cui scaturisce il gol di Mandzukic è un vero gioiello. E’ sempre più maturo, i tifosi del Palermo avranno avuto un bel groppo in gola a vederlo giocare in bianconero.

Marchisio: Per giudicare la sua prestazione bisogna giudicare la sua capacità di giocare senza palla. Copre bene ogni zona del campo, sopperisce alle lacune dei compagni di reparto, se c’è da distribuire il gioco lo fa con qualità.

Cuadrado: Non che faccia impazzire ma in una partita impantanata a centrocampo e a ritmi non particolrmente alta lui prova sempre l’uno contro uno e qualcosa la porta a casa tra falli, corner e passaggi pericolosi. Nella ripresa va vicino anche al raddoppio alla sua maniera: dribbling e tiro in corsa ma trova Sorrentino.

I PEGGIORI DELLA JUVENTUS

Pogba: Si sveglia un po’ nella ripresa ma non è la sua giornata. Si intestardisce a portare palla, commette più falli di quanti non ne subisca, di decisivo non fa nulla. E’ l’uomo d’oro della Juventus e dunque ha più responsabilità degli altri, non bastano un paio di conclusioni fuori bersaglio nella ripresa. La cosa più bella della giornata è l’assist per Sturaro a fine gara.

Sturaro: Banale, anche quando le condizioni della gara lo potrebbero portare a qualche azione di spinta in più. Segna il gol della sicurezza (bello anche per tempismo) ma per 85 minuti si limita alla copertura della sua zona di campo e in una squadra di rango come la Juve non è sufficiente. Proprio il gol nel finale dovrebbe convincerlo a osare di più.

 

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