Rientrato dal viaggio in Kenya, Uganda e Centrafrica, Papa Francesco torna a parlare in occasione della consueta udienza generale del mercoledì: “La distanza tra ricchi e poveri in Africa ma anche in tutto il mondo rappresenta uno scandalo. La convivenza fra ricchezza e miseria è uno scandalo, una vergogna per l’umanità”.

“Tutelare il creato riformando il modello di sviluppo perché sia equo, inclusivo e sostenibile: è questa la sfida globale della nostra epoca – ha detto il Santo Padre – Questa visita era in realtà la prima nella mia intenzione, perché quel Paese sta cercando di uscire da un periodo molto difficile, di conflitti violenti e tanta sofferenza nella popolazione”.

Francesco ha poi parlato dell’apertura della Porta Santa a Bangui: “Ho voluto aprire proprio là, con una settimana di anticipo, in un Paese che soffre tanto, come segno di fede e di speranza. Passare all’altra riva, in senso civile, significa lasciare alle spalle la guerra, le divisioni, la miseria, e scegliere la pace, la riconciliazione, lo sviluppo”.

“Questo presuppone un ‘passaggio’ che avviene nelle coscienze, negli atteggiamenti e nelle intenzioni delle persone – continua Francesco – E a questo livello è decisivo l’apporto delle comunità religiose. Ho incontrato le Comunità Evangeliche e quella musulmana, condividendo la preghiera e l’impegno per la pace”.

La chiosa dedicata agli “uomini e donne che hanno lasciato tutto: la patria, da giovani, e se ne sono andati là, in una vita di tanto, tanto lavoro, alle volte dormendo sulla terra”.