Mattarella e il duro monito sulle banche | “Il risparmio va tutelato e valorizzato”

di Redazione

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Mattarella e il duro monito sulle banche | “Il risparmio va tutelato e valorizzato”

| lunedì 21 Dicembre 2015 - 20:15

Un primo bilancio di fine anno in occasione del tradizionale scambio di auguri per il presidente Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha detto che “il 2015 si chiude con un segno positivo per Pil e occupazione, ma ancora insufficiente per compiacerci della ripresa, sapendo che un gran numero di nostri concittadini cerca ancora lavoro”.

Inevitabile un passaggio dedicato al tema delle Banche e al ruolo di Bankitalia e Consob: “Avere cura della Repubblica vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia – ha detto Mattarella -. Quanto è accaduto ad alcune banche suscita una comprensibile preoccupazione“.

“Occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica – prosegue – si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli”.

Capitolo riforme. L’auspicio è la celerità nei procedimenti: “Non posso che augurarmi che giungano a compimento in questa legislatura poiché il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia”.

“Si avverte fortemente l’esigenza di un riordino e di un recupero di razionalità nel processo legislativo. Le riforme non riguardano solo l’organizzazione costituzionale, ma dovranno anche imprimere una svolta rispetto all’uso improprio di strumenti e procedure”, ha aggiunto Mattarella.

Infine la chiusura dedicata ai migranti: “Assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti prevedendo addirittura di spogliarli dei beni come si propone di fare un Paese della Ue: una misura che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell’Europa”.

È un’illusione pensare di proteggersi con muri e fili spinati – chiosa il presidente della Repubblica – È un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, di riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di esseri umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell’immigrazione”.

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