Senza identità 2, sesta puntata: Maria scopre che Juan fa il doppio gioco e si “avvicina” a lui

di Azzurra Sichera

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Senza identità 2, sesta puntata: Maria scopre che Juan fa il doppio gioco e si “avvicina” a lui

| mercoledì 23 Dicembre 2015 - 20:30

Maria, dopo la morte del padre, ha passato dei mesi molto brutti ma adesso, anche grazie all’aiuto di Pablo, si è ripresa, si è disintossicata ed è tornata ad essere la vera Maria. Adesso lavora alla Fondazione Vergel come avvocato. Enrique invece sta preparando un nuovo farmaco insieme a Miriam, lei lo rassicura che non ci sono controindicazioni.

Nel garage sotto l’ufficio Juan e Maria hanno un piccolo incidente con le loro auto, proprio come la prima volta che si sono incontrati. I due decidono di andare a cena insieme. Enrique nel frattempo avverte forti dolori alla testa mentre parla con Alex: sono i sintomi della sua malattia neurodegenerativa.

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Alla Fondazione Vergel si discute del congresso sulla sessuologia femminile che si sta organizzando e durante il quale verrà presentato il nuovo farmaco. Miriam poi in privato mostra a Juan dei documenti che sta tenendo nascosti a Enrique: il farmaco è stato bloccato a causa di alcune controindicazioni e la donna gli dice di non farne parola con Enrique, anzi; gli consegna una “bustarella” da dare a un luminare nel campo della sessuologia, a quanto pare compiacente.

Enrique poi va da suo medico: gli rimangono al massimo due anni di vita gli dice lo specialista. Tornato a casa parla con Juan, gli dice di alcuni conti correnti e aziende segrete che nemmeno Bruno conosce: “Sto pensando seriamente di ritirarmi ma voglio lasciare tutto in ordine. Voglio che mio nipote Quique sia l’erede principale, non mi fido di Amparo”. Juan gli chiede se sta bene e lui risponde di sì.

Senza identità 2, sesta puntata

Maria si vede con Pablo: “Da quattro mesi sono entrata nella tua vita e da allora non ho fatto altro che crearti dei problemi” gli dice. “Io ti amo Maria, come ti amavo 13 anni fa” le risponde lui regalandole dei biglietti per Parigi e le chiavi di un nuovo appartamento. Quando fanno l’amore però lei sembra avere la testa da un’altra parte… Adesso che lei si è ripresa, dopo la disintossicazione, pensa di nuovo alla sua vendetta e a quello che le ha fatto Enrique: “Mi fermerò solo quando l’avrà pagata” gli dice. “Da dove cominciamo?” le chiede lui. “Dalla Fondazione, è il centro di tutto”.

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I due allora decidono di andare alla Fondazione in piena notte e fanno irruzione nell’ufficio di Juan dove trovano la relazione dei laboratori inglesi che hanno deciso di bloccare i test sul farmaco a causa degli effetti collaterali e poi la bustarella con i soldi. Prima di andarsene fanno una copia di tutto.

Il ministro parla con Enrique del farmaco per riaccendere il desiderio sessuale delle donne; Maria al telefono con Pablo gli dice di voler fingere di essere una delle donne che si stanno sottoponendo ai test per capire se hanno avuto effetti collaterali.

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Enrique si confida anche con Alex sul suo desiderio di avere “tutto in ordine” e gli parla della sua malattia. “Trova qualcosa su Amparo così mio figlio apre gli occhi una buona volta” gli dice.

Senza identità 2, sesta puntata

Maria si intrufola tra le pazienti che stanno facendo i test sul farmaco e incontrano una donna, Carmen, con sua figlia Ana, molto preoccupata perché le condizioni della madre non sembrano buone. Maria e Pablo poi si confrontano sulle loro scoperte e capiscono che quello che sta organizzando Enrique è più grave di quanto pensavano.

Pablo anni fa era entrato sul sito della Difesa prendendo dei documenti riservati e, in cambio di alcuni “lavoretti” non è andato in prigione. L’uomo che l’ha sempre contattato in questi casi gli manda un sms: deve accettare questo nuovo incarico per il “loro” bene. Pablo però questa volta è parecchio preoccupato perché si tratta di un incarico sul traffico di armi e teme per la salute di Maria.

Maria aveva preso appuntamento con Carmen ma la donna, andando al laboratorio dove si fanno i test di sente male: ha un’insufficienza renale molto grave. La donna viene portata nella clinica dove il direttore è Bruno e Miriam gli dice di trasferire la donna in una stanza privata in modo tale che la notizia del suo malore, legato all’assunzione del farmaco, non si diffonda.

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Il dottor Heffner, il direttore della sperimentazione del farmaco che è stato corrotto, sembra avere dei ripensamenti ma poi accetta l’ennesima bustarella da parte di Juan. Bruno parla con Enrique e l’uomo capisce che Miriam sta giocando sporco.

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Nel frattempo Maria riceve una telefonata: sua sorella piccola, la figlia di Francisco e Blanca è scappata. Lei riesce a ritrovarla nel parco dove sua padre la portava sempre. “Per favore portami a vivere con te, papà mi diceva sempre che tu sei la sorella migliore che potessi avere…”, le dice la piccola che chiaramente non vuole tornare al centro che la ospita.

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Enrique parla con Juan senza sapere che lui sta facendo il doppio gioco con Miriam: Ana è preoccupata per la madre Carmen che sta sempre peggio e Juan ha tentato di farla calmare. Maria capisce quello che sta combinando Juan e decide di “avvicinarsi” a lui; del suo piano ne parla anche con Pablo.

 

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