Renzi su Europa, terrorismo ed economia | “L’Italia non è più l’ultima ruota del carro”

di Redazione

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Renzi su Europa, terrorismo ed economia | “L’Italia non è più l’ultima ruota del carro”

| venerdì 22 Gennaio 2016 - 09:04

Italia, Europa e la minaccia del terrorismo. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenuto ai microfoni di Rtl 102,5, spazia a 360°. Ma il primo tema affrontato è quello dell’immigrazione:”Schengen è molto messo in dubbio e per noi è veramente triste: la libera circolazione era il grande sogno europeo”. Il premier è intervenuto nel corso di Rtl 102.5.

È giusto essere attenti contro il terrorismo ma non è che sospendendo l’accordo si bloccano i terroristi. Alcuni attentatori di Parigi sono cresciuti nelle nostre città”, ha sottolineato.”La chiusura di Schengen mette a rischio il progetto europeo”, ha ribadito.

“La crisi dei migranti mette l’idea stessa di Ue a rischio”. Lo ha affermato il premier francese Manuel Valls alla Bbc. “L’Europa – ha sottolineato – non può accogliere tutti i profughi in fuga dai conflitti in Iraq o Siria altrimenti le nostre società verrebbero completamente destabilizzate”. “Il messaggio che dobbiamo inviare – ha proseguito – è che non accoglieremo tutti i rifugiati, perché dire il contrario provoca maggiori spostamenti”.

E sulle banche Renzi insiste: “La bad bank non è il tema cruciale. In Italia ci sono troppe banche. Forse perché c’era bisogno di sistemare troppe persone. Un anno fa abbiamo fatto un decreto sulle popolari per mandarle in borsa. Questa operazione ha portato a un risiko di aggregazioni e fusioni che farà del bene al sistema”.

“Poi ci sono banche che hanno crediti in sofferenza – aggiunge Renzi – Ma il sistema nel suo complesso è solido e finalmente negli ultimi giorni questa percezione è tornata. Sulle quattro banche nessun correntista ha perso soldi”. Inevitabile poi un riferimento anche ai battibecchi avuti in settimana con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

“L’Italia non è più l’ultima ruota del carro. Si deve far sentire, è finito il tempo in cui va con il cappello in mano“. E sulla presunta richiesta di dimissioni nei confronti del capo di gabinetto di Juncker, Martin Selmayr: “Non ho mai chiesto una testa in vita mia. Di mestiere non faccio il cacciatore di teste. Tanto più che stiamo parlando di un funzionario dell’UE.

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