Il reato di voto di scambio politico-mafioso dell’ex europarlamentare del Pid Antonello Antinoro “è insussistente” mentre arriva la prescrizione per quello di corruzione elettorale.

Si conclude in questa maniera il processo iniziato nel 2008. All’ex politico era stato contestato di aver comprato i voti con la consapevolezza del peso mafioso degli uomini a cui si era rivolto e precisamente sessanta preferenze al prezzo di 50 euro ciascuna.

Antinoro, difeso dagli avvocati Valerio Spigarelli, Giovanni Aricò, Giuseppe Cincioni, Marianna Viola, Marco Sabatino, ha sempre sostenuto di non avere avuto consapevolezza di chi fossero i personaggi che aveva incontrato e che i soldi erano serviti, solo ed esclusivamente, per affiggere i manifesti della sua campagna elettorale per le regionali del 2008.