Trapani, colpo alla famiglia mafiosa di Alcamo | Sequestrati beni per un valore di 8 milioni VIDEO

di Redazione

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Trapani, colpo alla famiglia mafiosa di Alcamo | Sequestrati beni per un valore di 8 milioni VIDEO

| venerdì 22 Aprile 2016 - 07:29

Duro colpo alle casse della famiglia mafiosa di Alcamo. I carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani, questa mattina hanno dato esecuzione ad un maxi sequestro nei confronti degli imprenditori alcamesi Francesco, Nicolo’ e Leonardo Coppola, e del loro prestanome Gaetano Manno.

I tre sono indagati nell’ambito dell’operazione “alqamah” per intestazione fittizia di beni. “I provvedimenti ablativi, richiesti dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno interessato la provincia di Trapani, ed in particolare i comuni di Alcamo e Salemi”.

Il valore complessivo della confisca ammonta a 8 milioni di euro. L’intervento scaturisce da un’articolata “attività investigativa avviata nel maggio 2011 dall’Arma di Trapani, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e finalizzata alla disarticolazione della Famiglia Mafiosa di Alcamo“.

L’indagine aveva documentato l’ingerenza nel tessuto economico-sociale di imprese intestate a prestanome, di fatto riconducibili a soggetti condannati, con sentenze passate in giudicato, per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni.

Nicolò Coppola, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale dal 2007 al 2009, si sarebbe avvalso dei familiari più stretti (il padre Francesco ed il fratello Leonardo) e di Gaetano Manno (già deferito per associazione di tipo mafioso) per intestare loro le quote della neo costituita trasport scavi s.r.l..

“Quest’ultima – spiegano i carabinieri –  veniva istituita ad hoc per eseguire diverse opere di edilizia, sia privata  come il parco eolico di Alcamo e Partinico, realizzato grazie ai rapporti con l’imprenditore mafioso Angelo Salvatore che pubblica come i lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 47“. 

Gli accertamenti di natura economico-finanziaria hanno permesso di  documentare un’articolata serie di cessioni e passaggi di quote che hanno consentito a Nicolò Coppola di continuare ad operare nel settore edile, ricavando profitti che altrimenti gli sarebbero stati preclusi dalle numerose limitazioni derivanti dall’applicazione delle misure di prevenzione personale e patrimoniale già irrogate a suo carico.

Il sequestro ha avuto per oggetto 5 società (tra cui 3 imprese individuali), 27 beni immobili, 8 autoveicoli e 43 rapporti bancari-polizze assicurative.

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