Appalti truccati, arrestato il sindaco di Argentera | Coinvolto anche l’amministratore di una società

di Angelica Serrai

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Appalti truccati, arrestato il sindaco di Argentera | Coinvolto anche l’amministratore di una società

| venerdì 20 Maggio 2016 - 11:00

Con l’accusa di turbativa d’asta, il sindaco di Argentera (Cuneo) è finito agli arresti domiciliari. Arnaldo Giavelli è stato arrestato dalla Guardia di Finanza perché sospettato di avere truccato alcuni appalti del piccolo Comune di appena 77 abitanti della provincia di Cuneo.

Ai domiciliari, nell’ambito della stessa operazione ‘Valle pulita‘, è finito Giuseppe Massano, amministratore della omonima impresa di Montanera. Giavelli, che la Prefettura ha già sospeso dalla carica di primi cittadino, è accusato di turbativa in particolare per quanto riguarda due appalti.

Il primo di questi, del valore di circa un milione di euro, nell’ambito del programma denominato ‘6000 Campanili‘, il secondo appalto per la ristrutturazione della sede comunale. Per pilotare l’aggiudicazione dei lavori il sindaco, sempre secondo l’accusa, faceva invitare alle gare solo alcune imprese con cui concordava il ribasso da indicare nell’offerta.

Gli arresti sono stati effettuati dopo oltre un anno di indagini, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cuneo, nell’ambito di due procedimenti penali relativi alla turbativa di numerose gare d’appalto per lavori pubblici nell’Italia Nord Occidentale a cui hanno partecipato la Massano e altre imprese con sede in provincia di Cuneo, Pavia e Brescia.

Gli accertamenti della Finanza sono scattati in seguito ad un tentativo dell’impresa di occultare, durante un controllo contabile, documenti relativi alla partecipazione ad appalti per lavori pubblici. L’amministratore dell’azienda ora ai domiciliari ha addirittura violato i sigilli apposti alla documentazione per nascondere i documenti.

Nei confronti della Massano è stata anche accertata la mancata dichiarazione dei redditi per oltre 2 milioni di euro e l’evasione di 200 mila euro di Iva. Massano è anche accusato, in concorso con altri, di avere turbato altre quattro gare d’appalto indette nel 2014 dai comuni di Moncalieri (Torino), Entracque (Cuneo), Vigevano (Pavia) e Milano.

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