Orlando, strage in un club gay: almeno 50 morti | L’Isis rivendica: “Omar Mateen era uno di noi”

di Redazione

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Orlando, strage in un club gay: almeno 50 morti | L’Isis rivendica: “Omar Mateen era uno di noi”

| domenica 12 Giugno 2016 - 14:23

n uomo armato di un fucile d’assalto è entrato in un locale per gay cominciando a sparare all’impazzata. Secondo le forze dell’ordine il bilancio provvisorio è di almeno 50 morti e 53 feriti. L’attentatore è stato ucciso dalla polizia dopo che si era barricato all’interno del club, tenendo in ostaggio diverse persone.

Con sé l’uomo aveva un fucile d’assalto, una pistola e un ordigno. La polizia parla di un “atto di terrorismo interno”. “Io c’ero, l’aggressore ha aperto il fuoco attorno alle 2 di notte – scrive su Facebook Ricardo Aldomovar – La gente sulla pista da ballo e al bar si è buttata a terra, e alcuni di noi che erano vicino al bar e all’uscita di sicurezza sono riusciti a fuggire“.

Secondo quanto riporta la Cbs, l’assalitore si chiama Omar Mateen, 29 anni, di Port St. Lucie, in Florida.  Sempre secondo l’emittente, il killer “è di origine afghana”. Le generalità  sono state confermate dalle autorità. Gli agenti che hanno partecipato alla sparatoria contro il killer sono stati nove e uno di loro è rimasto ferito. Al momento dell’assalto nel locale sarebbero state presenti circa cento persone.

Orlando, strage Orlando

Come riportato da alcuni media americani che citano il padre del giovane, Mateen odiava gli omosessuali: “La religione non c’entra: mio figlio è rimasto turbato dopo aver visto due uomini baciarsi a Miami”. Omar era già noto all’Fbi: era tra le cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell’Isis. 

Il Daily Beast riferisce che Mateen è divenuto “persona di interesse” nel 2013 e poi nuovamente nel 2014: la polizia americana ha anche aperto un’indagine sul 29enne, ma poi chiuse la pratica poiché non comparve nulla che suggerisse il proseguimento delle indagini.

Sembra inoltre che Mateen abbia giurato fedeltà all’Isis durante la presa di ostaggi nel gay club. Lo sostiene il senatore repubblicano Adam Schiff, membro della commissione di Intelligence alla Camera Usa, che cita funzionari della Homeland Security.

I jihadisti stanno celebrando sul web la tragica sparatoria di Orlando come “miglior regalo di Ramadan“. Lo scrive su twitter Rita Katz. direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete, riportando anche un’altra frase: “Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare gli altri a fare lo stesso”.

“Mi sono svegliata con la devastante notizia della Florida. In attesa di ulteriori informazioni, i miei pensieri vanno alle persone colpite da questo orribile atto”, ha scritto la candidata democratica alla Casa Bianca Hillary Clinton su Twitter. “Sparatoria davvero terribile. La polizia sta indagando su possibile terrorismo. Molte persone uccise e ferite”, ha invece scritto Donald Trump.

“Solidarietà e commozione del governo italiano per l’atroce strage di #Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani”. Così invece su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Anche Papa Francesco si unisce ai messaggi di cordoglio: “La terribile strage avvenuta ad Orlando, con un numero altissimo di vittime innocenti, ha suscitato nel Papa Francesco e in tutti noi i sentimenti più profondi di esecrazione e di condanna, di dolore e di turbamento di fronte a questa nuova manifestazione di follia omicida e di odio insensato”.

“Il Papa Francesco si unisce nella preghiera e nella compassione alla sofferenza indicibile delle famiglie delle vittime e dei feriti e li raccomanda al Signore perché possano trovare conforto”, ha detto padre Federico Lombardi. Quella di Orlando è la più grave strage da sparatoria nella storia degli Stati Uniti.

Foto da Twitter.

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