Nico Rosberg ha vinto il gran premio d’Europa sul circuito cittadino di Baku (la quinta vittoria stagionale per lui), precedendo la Ferrari di Sebastian Vettel, mentre Kimi Raikkonen è giunto quarto (causa anche una penalità di 5 secondi al traguardo). Sul podio è salita dunque la Force India di Sergio Perez, costante per tutto il weekend.

In difficoltà le Red Bull (problemi con l’usura delle gomme: Ricciardo settimo, Verstappen ottavo) e Lewis Hamilton (quinto al traguardo), che non è riuscito a trovare la giusta confidenza con il tracciato per tutto il weekend e che ora vede scappar via in testa alla classifica il proprio compagno di squadra/rivale.

La partenza vede le posizioni di vertice invariate, con Rosberg che difende la prima posizione su Ricciardo; Massa è il più agguerrito (risalendo in sesta posizione), mentre Hamilton fatica a rimontare posizioni.

La Red Bull cambia subito strategia, passando a gomma gialla; la Ferrari vuole seguire la strategia, ma Vettel blocca tutto via radio e fa in modo che sia Raikkonen a testare questa strategia (il tedesco non lamenta decadimento delle proprie gomme). Intanto Rosberg scappa via con un ritmo impressionante.

Raikkonen rovina la propria gara, non rispettando la riga bianca che delimita l’ingresso ai box e venendo punito con 5 secondi di penalità a fine gara, mentre continuano i problemi della Red Bull sul piano dell’usura delle gomme e passa a gomma media (mai provata da nessuna vettura in tutto il weekend). Il muretto Ferrari, intanto, decreta l’ordine di scuderia e fa passare Vettel in seconda posizione.

Al 32esimo giro Rosberg rallenta improvvisamente, perde diversi secondi su Vettel, ma poi riprende il passo, segnando anche il giro veloce. In testa è l’ultimo sussulto di una gara dominata dal leader del mondiale, mentre nelle retrovie va in scena un malinconico duello fra le McLaren (che vale solo la 12a posizione); pochi giri dopo Alonso è costretto ritirarsi per un problema al cambio.

Fino all’ultimo giro, Raikkonen cerca di mettere fra se e Perez cinque secondi di distacco per rimediare alla penalità e salvare il podio, ma è tutto inutile: all’ultimo giro il messicano piazza addirittura il sorpasso prendendosi il podio già in pista.