Scoperta una gang che forzava servizi informatici | Un arresto e 5 denunce per accesso abusivo e frode

di Redazione

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Scoperta una gang che forzava servizi informatici | Un arresto e 5 denunce per accesso abusivo e frode

| lunedì 25 Luglio 2016 - 08:05

Un’operazione congiunta della polizia italiana in collaborazione con l’Fbi statunitense ha portato all’arresto di un italiano e alla denuncia di altri cinque per accesso abusivo a sistema informatico, creazione di Botnet e frode ai danni di aziende pubblicitarie operanti sulla rete internet per un ammontare di 300mila euro.

Denominata ‘hackinitaly‘, l’articolata attività di indagine è stata condotta in cooperazione tra gli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – del servizio polizia postale e delle comunicazioni e gli investigatori statunitensi del Federal Bureau of Investigation (Fbi).

L’attività è originata da uno studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi dell’internet storm center (isc) che avevano individuato delle botnet costituite da dispositivi NAS, ubicati tra l’Europa e gli Stati Uniti, compromessi grazie ad una vulnerabilità del sistema operativo su essi installato.

Gli accertamenti successivi, dagli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con quelli dell’Fbi, hanno così portato all‘identificazione di sei cittadini italiani responsabili della compromissione di oltre 120mila dispositivi NAS, tramite i quali era stata creata una Botnet per la realizzazione di frodi informatiche a società pubblicitarie online.

Una botnet è una rete formata da dispositivi informatici collegati ad Internet e infettati da malware. Secondo quanto appurato dagli investigatori, i ruoli all’interno del gruppo erano diversi: due fratelli romani 30enni, entrambi tecnici, collaboratori di un sito di scommesse online, avevano messo su lo schema attraverso il quale la frode si perfezionava.

Gli altri consentivano la monetizzazione attraverso i propri codici fiscali, documentando falsamente l’avvenuta prestazione professionale, per importi sempre inferiori ai 5.000 euro, oltre i quali la normativa prevede il possesso di una partita Iva. È stato quindi individuato il server che aveva ospitato i server di amministrazione (i cosiddetti Command & Control) di botnet IRC gestiti dal G.F. e le mail a lui intestate utilizzate per la commissione materiale dei reati.

Uno dei due fratelli, la vera mente del gruppo, è stato tratto in arresto ad Amsterdam mentre si trovava momentaneamente domiciliato in Olanda. L’arresto è stato effettuato dall’Fbi, in collaborazione con la polizia olandese. Facevano arrivare sul sito della società pubblicitaria molto traffico proveniente dai siti internet creati “ad hoc” dal gruppo criminale, al fine di ottenere il pagamento di un servizio in realtà non erogato.

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