Roma, usura e riciclaggio: blitz della Dia | Politici tra le vittime, 16 persone arrestate

di Redazione

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Roma, usura e riciclaggio: blitz della Dia | Politici tra le vittime, 16 persone arrestate

| martedì 26 Luglio 2016 - 07:22

Un blitz del Centro Operativo della Dia di Roma nella Capitale ha portato all’esecuzione di numerosi provvedimenti di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari emessi dal gip del Tribunale, su richiesta della Dda di Roma.

Coinvolti nell’operazione “Old Cunning” i membri di una associazione criminale dedita stabilmente ed in forma organizzata alla commissione nel territorio capitolino di delitti di usura e riciclaggio. Tra i suoi vertici anche la figura di Benedetto Stranieri, già arrestato, ex maresciallo dei carabinieri diventato poi avvocato e legale del boss di ‘ndragheta Nicolino Grande Aracri.

Alla maggior parte degli indagati viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata all’usura e al riciclaggio. Tra gli arrestati vi è anche un pregiudicato legato alla cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro.

Nel corso delle indagini sono state individuate molte vittime, tra cui politici ed amministratori locali oltre a commercianti e privati cittadini in sofferenza economica, che venivano vessati ed intimiditi per ottenere il pagamento delle rate. Il tasso usurario applicato variava tra il 70% e il 150% annuo.

L’indagine trae le mosse dalla figura di Antonio D’Angeli, un pensionato che, stando a quanto accertato, con una notevole disponibilità economica si sarebbe impegnato in una serie di consistenti operazioni immobiliari. Coinvolti anche altri personaggi di notevole spessore criminale legati alla “banda della Magliana“, anche di due direttori di banca.

Questi ultimi agevolavano l’emissione di mutui senza alcuna garanzia, nei confronti delle vittime, allo scopo di consentire all’organizzazione di recuperare i profitti illeciti, omettendo fra l’altro di segnalare le operazioni finanziare sospette poste in essere da alcuni degli indagati.

All’organizzazione contribuivano anche i gestori di alcuni Bar con il compito di riciclare i proventi dell’attività. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe Benedetto Giovanni Stranieri che incontrava quasi giornalmente Antonio D’Angeli e l’altro socio Roberto Castroni, ai quali avrebbe dato indicazioni e ordini circa le modalità dell’attività di usura.

Come esattori, l’organizzazione si sarebbe avvalsa anche di personaggi di spessore criminale che attraverso minacce e atteggiamenti intimidatori riuscivano ad ottenere la restituzione del debito da parte dei più riottosi. Tutti gli arrestati sono indagati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’usura, al riciclaggio e all’estorsione.

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