Rete ospedaliera, sanità siciliana in subbuglio | Cittadini (Aiop): “Accuse ai privati senza logica”

di Redazione

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Rete ospedaliera, sanità siciliana in subbuglio | Cittadini (Aiop): “Accuse ai privati senza logica”

| venerdì 16 Settembre 2016 - 17:02

La sanità siciliana è in subbuglio sul tema della riorganizzazione della rete ospedaliera che sta provocando malumori a tutti i livelli, tra Regione siciliana e Ministero, tra i sindacati, tra gli operatori del settore. E anche fantomatiche dispute tra sanità pubblica e strutture private accreditate.

Prende posizione netta il presidente dell’Aiop Sicilia, Barbara Cittadini, che è anche vicepresidente dell’Aiop nazionale che parla apertamente di “una profonda mancanza di conoscenza e di consapevolezza di un piano che, in questi ultimi 3 anni, è stato, reiteratamente, riscritto perché carente dal punto di vista del rispetto normativo e costruito, sia nel merito che nel metodo, con strumenti e presupposti errati”.

“In questi giorni di confuso e demagogico confronto mediatico – ha aggiunto la Cittadini – avevo scelto un responsabile silenzio sul tema, in quanto ritenevo di non dovere entrare in un dibattito sterile, caratterizzato da scarsa conoscenza normativa e della realtà dei fatti e da toni che attengono più ad un dibattito politico che tecnico. Ma gravi inesattezze, ricostruzioni fantasiose e prive di fondamento, attacchi ingiustificati e accuse pretestuose contro il comparto privato, che mi onoro di rappresentare, mi impongono di respingere con forza il tentativo di attribuire alle case di cura responsabilità e vantaggi che, in realtà, non hanno e di fare chiarezza. Non mi risulta, infatti, che siano stati incrementati i posti letto del privato accreditato, ad eccezione di una vicenda in merito alla quale si è pronunciata la giustizia amministrativa”. 

“Ho, infatti,  letto, sulla stampa che i nostri posti letto non sarebbero diminuiti e quelli pubblici si – ha continuato la Cittadini -. Chi sostiene questa tesi opera, nella migliore delle ipotesi, una lettura superficiale ed incompetente dei provvedimenti e dimostra di non conoscere i fatti. Corre obbligo di ricordare che quando, inizialmente, si è parlato di rete, la Regione siciliana aveva affermato che avrebbero dovuto ridursi circa 1.000 posti letto per acuti, ma in effetti la suddetta previsione non era vera, né necessaria, come da noi sempre sostenuto. Il piano era basato, erroneamente e contra legem, sui posti letto programmati, e mai attivati, del pubblico, cioè inesistenti, e non su quelli reali; pertanto, il piano partiva da un dato “gonfiato” e perveniva ad una riduzione abnorme, non necessaria, di posti letto. Ma solo sulla carta, come, peraltro, dimostrato ed avvalorato sia dal Tar che dal Ministero. Mentre, quindi, quella prevista per il pubblico era una diminuzione fittizia, il privato ha già trasformato realmente 600 posti letto, da acuti in riabilitazione. Dunque, non si può certo dire che i posti letto acuti del privato non siano diminuiti”.

“Ripristinata la verità dei numeri, perché, come dice Pitagora, la proprietà dei numeri è la giustizia, non capisco la sterile polemica contro il privato, scaturita in questi giorni, sul nuovo piano, che, peraltro, non conosciamo. Al riguardo, l’Aiop ha sempre rappresentato, in tutti i tavoli regionali, la propria disponibilità a contribuire all’efficientamento del sistema. E non potrebbe che essere così, dal momento che il privato accreditato fa parte del sistema, proprio come il pubblico, e che i parametri contenuti nel Decreto Ministeriale 70/15, il c.d. decreto Balduzzi, sono gli stessi per pubblico e privato. Dunque, è certo che il privato sarà chiamato a dare il proprio contributo. Ma, chi conosce, o dovrebbe conoscere la legge, sa anche che allo stato attuale manca il decreto attuativo, che dovrà stabilire i parametri e i requisiti in base ai quali dovranno essere trasformati i posti letto delle strutture private con meno di 60 posti letto. Pertanto, è ovvio che, non essendoci la legge di attuazione, prevista dal decreto Balduzzi, al momento, non si può operare l’efficientamento richiesto per il privato. Peraltro, poiché la rete è unitaria e complessiva, composta cioè da pubblico e privato accreditato, ritengo che al momento sia difficile proporre ipotesi di rimodulazione della rete regionale. E’, altresì, emerso, chiaramente, che il Decreto Balduzzi contiene alcune criticità, che riguardano tutti, pubblico e privato, che impongono molta prudenza nella sua implementazione”.

“Non sono ammissibili alcune affermazioni, fuorvianti ed infondate, soprattutto, da chi dovrebbe conoscere le leggi e i fatti e dovrebbe occuparsi di garantire una buona sanità ai siciliani, offrendo un servizio pubblico, che, in un sistema pluralista, non significa necessariamente che venga erogato dal pubblico. I privati accreditati, infatti, in una sanità pubblica che funziona e che rispetta i principi di legge, fanno parte della rete pubblica e non sono figli di un Dio minore, perché non sono meno competenti, ma sono soggetti erogatori che hanno pari dignità del pubblico e fanno parte integrante del Sistema sanitario nazionale, del quale rispettano gli stessi standard”.

”Abbiamo sempre garantito alla Regione – ha concluso Barbara Cittadini – la nostra disponibilità a collaborare ad un progetto di efficientamento reale della rete, perché siamo parte del sistema sanitario regionale. Vogliamo continuare a lavorare in piena sinergia, per garantire una sanità eccellente e daremo, come sempre, il nostro contributo all’efficientamento della rete, ma perché ciò possa verificarsi dovranno essere emanati gli imprescindibili presupposti normativi, che oggi, ancora, non esistono, e dovrà effettuarsi una programmazione unitaria, pubblico e privato insieme, perché unitaria è la rete. Il resto appartiene a sterili e pretestuose polemiche, figlie di desueti e datati pregiudizi, di chi non conosce il tema o preferisce non conoscerlo”.

 

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