Trapani, confisca di beni per quasi 2 mln di euro |Sono di un imprenditore vicino a ‘cosa nostra’ VD

di Redazione

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Trapani, confisca di beni per quasi 2 mln di euro |Sono di un imprenditore vicino a ‘cosa nostra’ VD

| giovedì 03 Novembre 2016 - 07:27

La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha notificato il decreto di confisca di parte del patrimonio immobiliare e societario riconducibile a Carmelo Gagliano, 50 enne marsalese, imprenditore nel settore dei trasporti.

All’uomo è stata anche applicata la sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di dimora abituale per la durata di anni tre. Gagliano ha sempre svolto l’attività di autotrasportatore e il suo inserimento negli ambienti malavitosi è legato al suo ruolo di amministratore (quale “prestanome”), all’interno della società di trasporti denominata “A.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coop” nella quale vantava cointeressenze l’esponente mafioso marsalese Ignazio Miceli, già sorvegliato speciale di P.S., del cui patrimonio, post mortem, è stata, di recente, disposta la confisca dal Tribunale di Trapani, sempre su proposta del Direttore della D.I.A..

La società di trasporti denominata “A.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coop” è stata al centro di una vasta inchiesta giudiziaria condotta dalla D.D.A. partenopea sulle infiltrazioni mafiose nel circuito della grande distribuzione ortofrutticola dell’agro pontino.

Quelle indagini, avevano svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan “dei Casalesi-ala Schiavone” nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli, ed evidenziato inoltre, che il clan “dei Casalesi”, al fine di aggiudicarsi il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza con emissari imprenditoriali di Cosa nostra siciliana facenti capo a Gaetano Riina, fratello del più noto Salvatore, da anni residente nella provincia trapanese. Beneficiario principale, sul versante siciliano della provincia di Trapani, dell’accordo affaristico mafioso tra gli esponenti camorristi dei “casalesi” e i mafiosi trapanesi sarebbe stato appunto l’impresa “A.F.M. Autofrigo Marsala”, gestita da Ignazio Miceli e Carmelo Gagliano.

Tra i beni confiscati risultano terreni, fabbricati, l’intero capitale sociale e il compendio aziendale della società “L.G.F. Trasporti srl” con sede a Mazara del Vallo, veicoli e rapporti bancari, per un valore di oltre 1.800.000,00 euro.

 

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