4 novembre, Mattarella fa visita al Vittoriano | Le celebrazioni nel giorno delle Forze armate

di Redazione

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4 novembre, Mattarella fa visita al Vittoriano | Le celebrazioni nel giorno delle Forze armate

| venerdì 04 Novembre 2016 - 11:30

È stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad inaugurare le celebrazioni del 4 novembre recandosi all’Altare della Patria per rendere omaggio ai caduti con la deposizione della corona al Milite Ignoto. Nel Giorno dell’Unita nazionale e della Giornata delle Forze armate, Mattarella è accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.

Mattarella ha quindi ricevuto gli onori da parte di un reparto interforze, che ha suonato l’Inno nazionale. Un paracadutista militare, Giuseppe Tresoldi, è atterrato al centro di Piazza Venezia con una bandiera tricolore di 250 metri quadrati. Nel frattempo, la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha sorvolato l’area della cerimonia, disegnando il Tricolore sul cielo di Roma.

In seguito la consegna delle onorificenze dell’Ordine Militare d’Italia allo Stendardo del primo Reggimento Aviazione Esercito ‘Antares’ e alla Bandiera di Guerra del primo reggimento Carabinieri ‘Tuscania’. La ricorrenza del 4 novembre viene celebrata, oltre che a Roma, anche in 28 città italiane con l’iniziativa “Caserme Aperte” e “Caserme in Piazza”.

Al Vittoriano il premier Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso e la presidente della Camera, Laura Boldrini (che in tarda mattinata saranno, rispettivamente, alla cerimonia al Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare, a Bari, e al Sacrario militare di Redipuglia).

“Questa cerimonia è stata più bella del solito. Mi è piaciuta di più”, ha detto Matteo Renzi parlando con i militari. Prima di lasciare piazza Venezia, il premier ha deciso di fare un breve saluto a chi ha riportato ferite in guerra. Tra loro c’era Gianfranco Paglia, tenente colonnello dell’esercito ed ex parlamentare.

Presenti anche il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi, i vertici delle Forze armate e di polizia, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi. Davanti all’Altare della Patria più di mille uomini e donne delle Forze armate e dei Corpi armati dello Stato. Sul posto anche molti studenti delle scuole romane.

Ricorre oggi una data ricca di significato suggello dell’Unità Nazionale raggiunta ed espressione della riconoscenza del Paese per il contributo alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale offerto dalle Forze Armate. Donne e uomini in uniforme che oggi, in un contesto che se pur lontano dalle guerre di annientamento del secolo scorso, servono il Paese con gli stessi valori di lealtà, impegno e umanità, propri alla nostra storia. Lo strumento militare rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità. Il terribile terremoto che ha devastato intere comunità del Centro Italia, ha messo in luce, ancora una volta, il pronto e fondamentale contributo delle Forze Armate, in concorso e con il coordinamento della Protezione Civile, nell’assistenza della cittadinanza duramente colpita. Con generosità ed altruismo i nostri militari continuano a salvare vite nel Mediterraneo in una crisi che ha assunto dimensioni epocali, meritando la riconoscenza generale. Con questi sentimenti rivolgo il mio augurio ed un caloroso saluto a tutti i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri, i finanzieri e al personale civile della difesa che, con impegno e grande professionalità, operano in Italia e nelle missioni internazionali di pace. Un particolare pensiero vada a tutti i militari impegnati in missioni in Patria e all’estero, dai Balcani all’Afghanistan, dal Corno d’Africa alla Libia e al Mali, dal Mar Rosso al Mediterraneo, dal Kuwait all’Iraq, dal Libano alla Palestina. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!“.

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